GNGTS 2016 - Atti del 35° Convegno Nazionale

158 GNGTS 2016 S essione 1.1 2007; Franceschina et al. , 2006, 2013). Confrontando i nostri risultati con i valori di M w stimati con metodologie diverse nella stessa zona, si ottengono risultati comparabili e bassi residui per distanze inferiori a 80 km. La procedura, completamente automatica, è stata testata sugli eventi registrati dall’OGS nell’Italia nord-orientale negli anni 2015-2016 (Fig. 1) e la M w è stata stimata nell’intervallo 0.5≤M w ≤4.0 (Fig. 2). Una sistematica sottostima della magnitudo locale viene rilevata per ML<2.5 in accordo con quanto osservato in precedenza in altre aree di studio. Inoltre i nostri valori di M w compresi tra 3.5≤M w ≤4.0 sono stati confrontati con le stime di M w ottenute dal calcolo del momento tensore per inversione di forme d’onda (Saraò, 2016); in questo caso sono stati considerati 12 terremoti e lo stesso valore di magnitudo è stato stimato per 7 eventi utilizzando le due differenti metodologie mentre, nei rimanenti casi, le differenze massime di M w non superano la soglia di ±0.1. Questa procedura può essere facilmente adattata a un sistema automatico per ottenere stime veloci e robuste di M w in tempo reale; in questo caso, considerando le incertezze associate alle profondità degli ipocentri, è preferibile fissare quest’ultimo parametro ad un valore medio rappresentativo della sismicità dell’area di monitoraggio. Bibliografia Atkinson G., Wesley Greig D. and Yenier E.; 2014: Estimation of moment magnitude (M) for small events (M<4) on local networks . Seismol. Res. Lett., 85 , 1116-1124. Bragato P.L. and Slejko D.; 2005: Empirical ground-motion attenuation relations for the Eastern Alps in the magnitude range 2.5-6.3 . Bull. Seismol. Soc. Am., 95 , 252-276. Bressan G., Kravanja S. and Franceschina G.; 2007: Source parameters and stress release of seismic sequences occurred in Friuli-Venezia Giulia region (Northeastern Italy) and in Western Slovenia. Phys. Earth Planet Inter., 160 , 192-214. Boore D.; 2003: Prediction of ground motion using the stochastic method . Pure Appl. Geophys., 160 , 635-676. Franceschina G., Kravanja S. and Bressan G.; 2006: Source parameters and scaling relationships in the Friuli-Venezia Giulia (Northeastern Italy) region . Phys. Earth Planet Inter., 154 , 148-167. Franceschina G., Gentili S. and Bressan G.; 2013: Source parameters scaling of the 2004 Kobarid (Western Slovenia) . Phys. Earth Planet Inter., 222 , 58-75. Malagnini L., Akinci A., Herrmann R.B., Pino N.A. and Scognamiglio L.; 2002: Characteristics of the ground motion in Northeastern Ital y. Bull. Seismol. Soc. Am., 92 , 2186-2204. SaraòA. (2016). On line catalogue of moment tensor solutions of earthquakes occurred in NE Italy and its surroundings in the period 2014-2016 (http://bit.ly/2cX86K3) . Analisi di sequenze sismiche di piccola magnitudo in Calabria F. Napolitano 1 , A. Gervasi 1,2 , D. Galluzzo 3 , M. La Rocca 1 , F. Filice 1 , I. Guerra 1 1 Università della Calabria, Arcavacata di Rende (CS) 2 Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Arcavacata di Rende (CS) 3 Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Napoli L’Arco Calabro è un importante orogene della penisola italiana caratterizzato da una intensa attività tettonica e sismica. Esso si colloca sul limite di placca Africa-Europa, al di sopra di una zona di subduzione immergente a NO ( slab Ionico), caratterizzata da un bacino di retroarco ad ovest (Mar Tirreno), sede di un arco vulcanico attivo (Isole Eolie), da un prisma di accrezione con thrust faults SE-vergenti (Mar Ionio) e da una ben definita Wadati-Benioff zone , con terremoti che si distribuiscono lungo tutto lo slab fino a 500 km di profondità. Sequenze di terremoti di bassa magnitudo sono frequenti lungo l’Arco Calabro. In alcuni casi si verificano sciami di centinaia o addirittura migliaia di piccoli terremoti. Ad esempio tra il 2010 ed il 2013 l’area del Pollino (zona di transizione tra Arco Calabro e Appennino

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