GNGTS 2016 - Atti del 35° Convegno Nazionale

GNGTS 2016 S essione 1.1 165 Molin D.; 2009: Rilievo macrosismico in emergenza . Rapporto interno Dipartimento della Protezione Civile; Ufficio III Valutazione, prevenzione e mitigazione del rischio sismico. Palombo B.; 2010: Information on Source parameters of meaningful Italian historical earthquakes estimated within the SISMOS project framework , Task B of UR 4.02, DPC-INGV project 2007-2009. Ridolfi, N.; 2005: Economia di una catastrofe: il terremoto della Majella in epoca fascista . Collana del Dipartimento di Economia e Storia del Territorio. Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara - F. Angeli. Roma, 27-28-30/09/1933; 1-3-24/11/1933, Roma 1933. Sieberg A.; 1930: Geologie der Erdbeben . Handboch der Geophysic, 2, 4, 552-554 [Tabb. 100, 101, 102, 103]. Berlin. Caratterizzazione statistica di sequenze e sciami sismici nell’Italia Nord-Orientale A. Peresan, S. Gentili Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale, OGS, Centro Ricerche Sismologiche, Udine Una definizione attendibile delle proprietà che caratterizzano l’evoluzione spazio-temporale della sismicità fornisce indicazioni importanti per la comprensione dei processi tettonici in atto alla transizione Alpi-Dinaridi. Una rigorosa descrizione quantitativa rappresenta, inoltre, un’informazione particolarmente utile per inquadrare in modo opportuno gli eventi sismici di moderata intensità, che occasionalmente interessano l’area in esame, consentendo di evidenziare eventuali variazioni nel rilascio di energia sismica che si discostino dalla normale sismicità di fondo. In tale prospettiva, è stata effettuata una analisi quantitativa dei clusters di sismicità nell’Italia nord-orientale adottando un nuovo approccio fisico-statistico, noto come metodo dei “ nearest- neighbours ” (Zaliapin e Ben-Zion, 2013; Zaliapin et al. , 2008; Baiesi e Paczuski, 2004). Il metodo consente una definizione formale dei cluster sismici particolarmente adatta per l’analisi dei terremoti di bassa e moderata magnitudo, per i quali le tecniche standard possono risultare troppo approssimative. Per definire le caratteristiche della sismicità dell’Italia nord-orientale ci si è avvalsi delle informazioni contenute nei bollettini compilati presso il CRS-OGS, a partire dal maggio 1977. Poiché una quantificazione attendibile dell’evoluzione spazio-temporale della sismicità richiede l’uso di dati il più possibile completi ed omogenei, è stata effettuata una revisione preliminare dei bollettini della sismicità regionale, al fine di identificare possibili eventi mancanti e per rimuovere eventuali duplicati ed esplosioni (Peruzza et al. , 2015). Successivamente, è stata delineata l’area entro la quale i dati risultano sufficientemente completi per magnitudo M≥2.0 (Fig. 1), applicando diverse tecniche di analisi; in particolare è stata effettuata una analisi comparativa (per es. Romaskova et al. , 2009) con i dati globali ISC (ISC, 2015), che sono disponibili nella regione per i terremoti di dimensioni moderate (i.e. magnitudo superiore a 3.0). Sono stati considerati, inoltre, i risultati ottenuti da precedenti studi, mediante tecniche di analisi probabilistica della soglia di completezza dei dati (Gentili et al. , 2011). Utilizzando i dati e l’area così definiti, è stato applicato il metodo dei “ nearest-neighbours ” (Zaliapin e Ben-Zion, 2013), che permette di individuare e caratterizzare, sulla base delle proprietà fisico-statistiche dei dati analizzati, i clusters di sismicità, separandoli dalla sismicità di fondo. Per consentire l’applicazione del metodo dei “ nearest-neighbour ” è necessario stimare i parametri di scala che caratterizzano l’occorrenza dei terremoti, ed in particolare il b- value e la dimensione frattale degli epicentri nell’area in esame. Infatti, il metodo consente una identificazione formale dei cluster di terremoti sulla base della distanza fra due eventi prossimi,

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