GNGTS 2016 - Atti del 35° Convegno Nazionale
GNGTS 2016 S essione 1.1 173 quota, rispetto allo stesso livello di base. La sua distribuzione areale consente di individuare quei tratti del reticolo idrografico che si stanno riorganizzando dopo aver subito una perturbazione, in questo caso legata all’attività tettonica della faglia. L’analisi si è concentrata proprio sulla distribuzione spaziale del χ, a cavallo della CF (Fig. 2b), nella fascia altimetrica tra quota 300 e 500 m s.l.m. La proiezione dei valori di χ lungo la direzione della faglia ha un’ottima corrispondenza con l’andamento della dislocazione verticale della stessa (Fig. 3), così come misurata sulla TAC e relativa agli ultimi 28 ka. Conclusioni. I risultati delle analisi geo-morfometriche sul reticolo idrografico (SL index and χ map) e sui markers geomorfologici si accordano e completano i vincoli derivati dalle analisi paleosismologiche, evidenziando una maggiore deformazione nel settore centrale della CF, invero la zona di maggior danneggiamento in occasione del terremoto del 5 febbraio 1783 (Mw=7.0), nonché zona di maggior spessore della successione pleistocenica. Questo risultato implica come l’approccio di studio integrato tra morfotettonica quaternaria e la paleosismologia possa essere utilizzato per ricostruire lo stile deformativo delle faglie ad attività recente fornendo dati indispensabili per una completa caratterizzazione delle sorgenti sismogenetiche finalizzata a studi di pericolosità sismica. Fig. 2 – a) mappa delle anomalie di SL index rappresentate con tre livelli differenti in funzione della distanza dal valore medio; b) mappa della distribuzione spaziale del χ con, in nero, le curve di livello di quota 300, 400 e 500 m s.l.m. Fig. 3 – Distribuzione dei valori di χ relativi a tre quote differenti, plottati lungo la traccia della faglia. La linea grigia a tratteggio rappresenta la proiezione lungo faglia dell’offset verticale della TAC (Galli e Peronace, 2015).
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