GNGTS 2016 - Atti del 35° Convegno Nazionale

GNGTS 2016 L ectiones M agistrales L’applicazione estensiva della microzonanzione sismica in Italia: aspetti metodologici e implicazioni sociali D. Albarello Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente, Università degli Studi di Siena Uno degli obiettivi principali della ricerca sismologica è quello di fornire informazioni sulla sismicità futura e su questa base migliorare la preparazione delle comunità esposte a fronteggiarne gli effetti. Quest’ultimo obiettivo richiede una serie di azioni da parte di queste comunità quali: - l’adozione di specifiche norme costruttive per i nuovi edifici; - la pianificazione e il sostegno ad una azione di miglioramento sismico delle strutture esistenti; - lo sviluppo di forme di pianificazione territoriale volte a ridurre il livello di esposizione delle aree più pericolose dal punto di vista sismico; - la messa a punto di piani di specifici piani di emergenza calibrati sulle criticità presenti nell’area di volta in volta considerata. Il complessodi queste azioni è assai costoso (sia in termini diretti per le azioni dimiglioramento sismico che indiretti, in termini mancati guadagni per i vincoli imposti all’uso del territorio) e la loro applicazione richiede tempi assai lunghi (anni o decenni). Perché siano effettivamente sostenibili, queste azioni richiedono quindi il forte e convinto sostegno delle popolazioni interessate dai provvedimenti, delle Autorità politiche preposte alla gestione di queste azioni e degli attori economici coinvolti. Tutto questo rende evidente quanto la pericolosità sismica non possa essere considerate semplicemente un problema scientifico e in che misura le sue forti implicazioni politiche sociali debbano essere tenute in seria considerazione dagli scienziati e dai tecnici implicati nella sua determinazione. In generale, questi ultimi tendono a privilegiare una lettura del terremoto come evento ‘globale’. Questa visione del terremoto come ‘scenario’ di scuotimento su un’area vasta porta ad una rappresentazione dell’evento atteso in termini di fenomeni di sorgente e propagazione del moto sismico che è certamente funzionale alla corretta lettura sismologica dell’evento atteso ma del tutto difforme dal vissuto delle popolazioni esposte all’evento. Queste ultime vivono e percepiscono il terremoto (attuale o potenziale) come un evento essenzialmente locale che impatta le relative comunità alla scala dei rapporti personali e più in generale all’interno dell’orizzonte esperenziale del singolo, della famiglia o del piccolo gruppo cui si appartiene. Per semplificare: una lettura ‘top-down’ della comunità scientifica si contrappone ad una visione ‘bottom-up’ dei cittadini che il terremoto sperimentano (o sperimenteranno) sulla loro pelle. Questo può grandemente ostacolare la comunicazione fra i due mondi provocando distorsioni, delusioni reciproche e distanza psicologica. D’altro canto, l’esperienza dei recenti terremoti in Italia mostra come il carattere ‘locale’ dell’evento sismico si manifesti estesamente anche all’interno di una visione ‘sismologica’ del terremoto, laddove effetti di interferenza provocati dalle caratteristiche simostratigrafiche e morfologiche o fenomeni di instabilità sismica (liquefazione, frane, ecc.) hanno giocato un ruolo drammaticamente evidente nella localizzazione del danno anche alla scala di poche centinaia di metri. Questo ha posto in primo piano la necessità di declinare la stima della pericolosità sismica alla scala del singolo insediamento o della Municipalità, ovvero laddove questi effetti si manifestano e dove le azioni di prevenzione devono essere effettivamente gestite sul piano politico-istituzionale ed essere fatte proprie dalle popolazioni coinvolte. Il carattere estensivo di queste stime di pericolosità locale (le municipalità italiane sono circa 8100) pone tutta una serie di problemi carattere scientifico (come ottenere stime di pericolosità sismica alla scala di interesse per migliaia di località?) e amministrativo (che fare delle stime ottenute?). Va sottolineato la sostanziale differenza fra queste stime di pericolosità sismica a scala municipale (microzonazione sismica) e quelle (risposta sismica locale) rese obbligatorie

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