GNGTS 2016 - Atti del 35° Convegno Nazionale

GNGTS 2016 S essione 2.3 429 per sotto-sistemi di elementi: gli edifici strategici, le aree di emergenza, le infrastrutture. Preliminarmente si è assunta come definizione di appropriatezza del sistema di gestione dell’emergenza, la presenza di edifici strategici atti ad esercitare le funzioni ritenute fondamentali e la presenza di aree di emergenza che rispondano ad alcuni requisiti minimi dimensionali. I criteri proposti sono riportati nella Tab. 1, differenziati per livello territoriale: alcuni elementi sono propri della scala locale (COC e aree di ricovero) e altri della scala intercomunale (COM, strutture ospedaliere, caserme VV.F. e aree di ammassamento). Tab. 1 – Appropriatezza degli edifici strategici e delle aree di emergenza per livello territoriale (FR = Fabbisogno di aree di Ricovero, calcolato con valutazioni di scenario - DPC, 2008). Edifici Strategici (ES) Livello ES 001 ES 002 ES 003 Aree di Aree di Territoriale Coordinamento Soccorso Intervento Ammassamento Ricovero (AER) interventi Sanitario Operativo Contesto COM (CR) Struttura Caserma min 6000 mq – Territoriale ospedaliera VV.F. Comune COC – – – min 5000 mq + FR<AER<2FR Gli Edifici Strategici (ES) ospitano funzioni strategiche in caso di emergenza; quelli definibili come principali, resi distinguibili da identificativi specifici (001-002-003), accolgono rispettivamente le tre funzioni di coordinamento degli interventi, soccorso sanitario e intervento operativo. In funzione dell’intensità e dell’estensione dell’evento emergenziale, si attivano sul territorio diverse strutture per il coordinamento degli interventi: alla scala comunale (Centro Operativo Comunale – COC), intercomunale (Centro Operativo Misto – COM) e superiore (Centro di Coordinamento Soccorsi – CCS, Direzione di Comando e Controllo – Di.Coma.C). La funzione di soccorso sanitario deve assicurare forme di prima assistenza alle popolazioni colpite dagli eventi; tale obiettivo può essere efficacemente perseguito nelle strutture ospedaliere dotate di pronto soccorso. Per la funzione di intervento operativo si intende l’attuazione delle iniziative volte al superamento dell’emergenza, che viene principalmente garantita dalla presenza di caserme dei Vigili del Fuoco. La sede COM per il coordinamento degli interventi alla scala intercomunale dovrebbe trovar luogo per coerenza in un Comune di Riferimento, dove spesso sono anche localizzati gli edifici delle altre due funzioni strategiche. Le Aree di Emergenza (AE) si distinguono in aree di ammassamento e in quelle di ricovero. Le aree di ammassamento, destinate alla sistemazione di soccorritori e risorse per le operazioni di emergenza, devono avere dimensione minima pari a 6.000 m 2 (valore inferito da alcune Linee Guida Regionali sulla Pianificazione di Emergenza). Le aree di ricovero, identificate al fine di alloggiare la popolazione evacuata, devono avere superficie minima di 5.000 m 2 (Direttiva DPC 31.03.2015, n. 1099); inoltre devono essere commisurate ai fabbisogni (FR) in termini di popolazione da assistere (popolazione coinvolta in crolli e popolazione senza tetto), calcolata sulla base di valutazioni di scenario in caso di evento sismico con periodo di ritorno pari a 475 anni (DPC, 2008). Le infrastrutture si differenziano in infrastrutture di connessione, che collegano gli elementi sopra citati (ES e AE) tra di loro, e infrastrutture di accessibilità, che raccordano l’intero sistema di gestione dell’emergenza alla viabilità principale esterna all’insediamento urbano. Valutazioni di appropriatezza: analisi e considerazioni sui dati delle CLE nei Comuni della Regione Umbria. In accordo con quanto suddetto, si è valutata l’appropriatezza dei sistemi di emergenza a partire dalle CLE comunali della Regione Umbria. L’analisi su edifici strategici e aree di emergenza è stata effettuata su un doppio livello di riferimento: quello comunale e quello di CT.

RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ4NzI=