GNGTS 2016 - Atti del 35° Convegno Nazionale
GNGTS 2016 S essione 2.3 431 Nella Tab. 3 i dati sono stati elaborati per CT. Anche in questo caso, gli edifici strategici inseriti sono più numerosi rispetto a quelli principali. Inoltre, si è riscontrato che le strutture per il coordinamento degli interventi a scala sovra-comunale non sono sempre riportate nelle CLE comunali, nonostante siano inserite nelle Pianificazioni provinciali di emergenza. Per quanto riguarda il soccorso sanitario e l’intervento operativo invece, si nota come alla scala del CT venga garantita la presenza di almeno un ospedale e una caserma VV.F., con pochi casi di assenza o ridondanza; esiste quindi una buona corrispondenza tra Contesti Territoriali e aree di competenza di tali strutture. Le aree di ammassamento risultano presenti alla scala del CT, ma non sempre adeguate per dimensione. La valutazione delle aree di ricovero è stata effettuata confrontando la somma dei fabbisogni (ΣFR Comune ) con la somma delle aree di ricovero (ΣAER Comune ) per ciascun CT; nuovamente si presentano situazioni differenziate. Tab. 3 – Edifici strategici e aree di emergenza per Contesti Territoriali. Sono riportati i CT della Regione Umbria in cui le analisi di CLE sono disponibili per tutti i Comuni appartenenti al contesto. I CT sono identificati con la denominazione del Comune di Riferimento. Contesto ES 001 Territoriale Edifici COM CCS ES 002 ES 003 Aree di Aree di (num. di Comuni Strategici Strutture Caserme Ammassamento Ricovero appartenenti (ES) ospedaliere VV.F. > 6000 mq (AER) al CT) Assisi (4) 25 – – 1 1 3 di 5 AER<FR Città di Castello (4) 26 – – 1 1 5 di 10 AER>2FR Gualdo Tadino (6) 23 – – – 1 0 di 7 FR<AER<2FR Gubbio (2) 13 – – 1 1 0 di 3 FR<AER<2FR Norcia (7) 32 1 – 2 – 2 di 8 AER<FR Perugia (6) 34 1 1 1 1 3 di 6 AER>2FR Spoleto (6) 37 – – 1 1 1 di 5 AER<FR Umbertide (4) 14 – – 1 – 1 di 1 AER>2FR Terni (7) 38 – 1 1 1 3 di 5 AER<FR Narni (11) 35 – – 2 – 1 di 4 FR<AER<2FR La Fig. 1, riferita al CT di Città di Castello, mostra il confronto tra il totale degli elementi presenti nelle CLE comunali rispetto a quelli appropriati sia alla scala comunale che a quella di Contesto Territoriale, individuati secondo i criteri suddetti. È ulteriormente riscontrabile come le CLE comunali siano sovrabbondanti di elementi: in termini di edifici strategici, perché più numerosi di quelli ritenuti principali; in termini di aree di emergenza, perché includono anche quelle non rispondenti ai requisiti dimensionali minimi. In generale, la valutazione su edifici strategici e aree di emergenza evidenzia carenze e disomogeneità tra le analisi della CLE, come riflesso di Piani di Emergenza non redatti con criteri univoci. Tali criticità sono state riscontrate anche sul sistema infrastrutturale: come visibile in Fig. 2, spesso esistono discontinuità delle infrastrutture di accessibilità tra comuni limitrofi. Inoltre, a conferma della mancanza di una visione a livello territoriale più ampio, le strade di livello superiore, che attraversano il territorio del comune, vengono spesso tralasciate se non sono strettamente funzionali al sistema emergenziale comunale. Conclusioni. Il presente studio ha verificato come la sola scala del singolo comune appare spesso inadeguata a soddisfare in modo esaustivo le esigenze della gestione dell’emergenza. Tale condizione pone la necessità di stabilire criteri per l’individuazione di un sistema emergenziale appropriato rispetto alle diverse scale di riferimento, ossia che risulti completo degli elementi
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