GNGTS 2016 - Atti del 35° Convegno Nazionale

GNGTS 2016 S essione 2.3 451 Dopo la scossa il 57% dei bambini della primaria “aiuta i compagni in difficoltà” e il 50% “segue il docente”; il 36% “va di corsa all’aperto”. Il 29% degli studenti della secondaria “aiuta i compagni in difficoltà”, il 14% “segue il docente” e il 10% “va di corsa all’aperto”. Si nota, pertanto, una caratteristica tipica del bambino resiliente, comune, dai dati emersi, negli studenti della primaria e della secondaria di primo grado, che riguarda il sostegno ai compagni che si trovano in difficoltà. A pari percentuale (29%) sono i bambini che credono e non credono che la propria scuola sia sicura dal punto di vista del rischio sismico. Il 42%, invece, ha indicato “non so”. Nella secondaria il 57% non crede che la scuola sia sicura dal punto di vista del rischio sismico e il 43% “non lo sa”. Quindi, c’è una percentuale significativa di studenti che mostra un sentimento di insicurezza all’interno della propria scuola in caso di terremoto, su cui bisognerebbe indagare per comprenderne i motivi. Alla domanda “Credi che la tua casa sia sicura dal punto di vista del rischio sismico?”, il 64% dei bambini della primaria ha risposto di sì, mentre il 7% negativamente e il 29% “non sa”. Nella secondaria, il 29% ha risposto di sì, mentre il 71% “non lo sa”. Alla domanda “Sai se nel tuo Comune esiste un Piano d’emergenza?”, il 42% della primaria “non lo sa” e a pari percentuale (29%) sono i bambini che hanno risposto di sì e di no. Il 29% della secondaria ha risposto di sì e il 71% non lo sa. Si nota, pertanto, una certa confusione e ignoranza sull’argomento. Il 71% dei bambini della primaria e della secondaria sa chi deve predisporre il Piano d’emergenza, ovvero il Comune. Alla domanda “È possibile prevedere dove e quando si verificherà un terremoto?”, il 43% dei bambini della primaria ha indicato la risposta corretta: “No, si può solo determinare la pericolosità di una zona”. Il 36%, invece, ha risposto “Sì, guardando gli animali che avvertono il pericolo in anticipo”. Questa risposta richiama alla mente una certa letteratura storica sull’argomento: ad esempio, il racconto di Placanica relativo al terremoto del 1783 in Calabria e a Messina, in cui lo storico riporta le testimonianze di chi osservò “l’irrequietezza degli animali prima del terremoto” (Placanica, 1985). Il 72% degli studenti della scuola secondaria, invece, “non sa” e il 28% ha scelto risposte inadeguate. Il 50% dei bambini della primaria pensa che “i terremoti colpiscono sempre zone diverse”, scegliendo, quindi, la risposta inadeguata. Solo il 21,5% ha scelto la risposta adeguata: “Tutto è legato al caso, possono interessare nuove zone o zone già colpite”. Il 57% degli studenti della secondaria ha scelto la risposta corretta. Il pericolo più frequente in caso di terremoto è per il 50% dei bambini della primaria “essere colpiti da oggetti che cadono”, per il 29% “finire in una voragine del terreno”, per il 21% “essere coinvolti nel crollo della casa”. Per il 71% degli studenti della secondaria il pericolo è “essere coinvolti nel crollo della casa” e per il 29% “essere colpiti da oggetti che cadono”. Alla domanda a scelta multipla, “Rispetto ad un terremoto, come descriveresti il territorio in cui vivi?”, gli studenti della scuola primaria e secondaria di primo grado hanno scelto in maggioranza “organizzato” (57% primaria e secondaria), “abitato” (64% primaria e 86% secondaria) e “antico” (50% primaria e 57% secondaria). Alla domanda a scelta multipla, “Percepisci il terremoto come un evento…”, la maggioranza degli studenti della primaria e della secondaria ha scelto le risposte adeguate “imprevedibile” (50% studenti primaria e 71% secondaria) e “naturale” (71% studenti primaria e secondaria). Il 7% dei bambini della primaria pensa che gli effetti del terremoto siano causati dall’uomo e il 57% degli studenti della secondaria pensa che il terremoto sia un evento “i cui danni si possono limitare con la pianificazione ambientale”. È in aumento, quindi, la percentuale di studenti che ritiene decisivo l’intervento dei fattori umani i quali potrebbero aggravare gli effetti delle catastrofi naturali, ma con una corretta pianificazione ambientale potrebbero anche prevenire i danni di un evento estremo e preparare la popolazione. Nell’ultima domanda a scelta multipla si chiede agli studenti attraverso quali fonti hanno

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