GNGTS 2016 - Atti del 35° Convegno Nazionale
454 GNGTS 2016 S essione 2.3 La funzione errore, nel generico nodo, può essere definita in termini di ampiezza della funzione di trasferimento, della risposta registrata H R e calcolata H S (Limongelli, 2014), rispetto alla base. Al fine di ottenere un singolo parametro per ogni posizione, viene calcolata la norma dell’errore sull’intero intervallo di frequenze: (2) L’Eq. 2 viene ripetuta sia per la condizione di riferimento (non danneggiata) sia per la condizione potenzialmente danneggiata. La differenza tra i due valori dà indicazioni sulla possibile presenza di un danno: (3) I valori negativi vengono scartati. Approccio combinato per la valutazione del danno. L’idea principale alla base dell’approccio combinato è di mettere in risalto i punti di forza dei due diversi metodi sopra richiamati ed avere la possibilità di estrarre, istante per istante, con l’ausilio del filtro a banda variabile, la deformata modale e valutare la relativa curvatura mediante interpolazione. Il metodo prevede i seguenti step: 1. valutazione della risposta strutturale in accelerazione all’ultimo livello della struttura e definizione della matrice filtrante relativa al modo fondamentale di vibrazione; 2. convoluzione della matrice filtrante con la trasformata di Stockwell dei segnali registrati a tutti i livelli e lungo la stessa direzione; 3. valutazione della deformata modale nel tempo per ogni istante di tempo t ; 4. interpolazione della deformata modale attraverso una funzione spline per ogni posizione x e istante di tempo t ; 5. calcolo dell’errore di interpolazione per ogni posizione x e istante di tempo t ; 6. valutazione della variazione dell’errore di interpolazione per ogni posizione x e istante di tempo t con riferimento al valore iniziale; 7. selezione, per ogni t, del livello danneggiato (corrispondente al valoremassimo dell’errore di interpolazione); 8. individuazione del livello danneggiato (stimato in termini probabilistici come massimo dell’istogramma delle frequenze relative). Applicazione a modelli numerici. Descrizione dei modelli. L’approccio combinato proposto in questo lavoro è stato applicato a modelli numerici non lineari di strutture in cemento armato a 5 e 8 piani progettate per soli carichi gravitazionali e modellate agli elementi finiti mediante l’utilizzo del programma SAP2000. Sono state condotte prove con l’impiego di accelerogrammi naturali, compatibili con gli spettri elastici forniti dalle attuali Norme Tecniche per le Costruzioni per un suolo tipo B, considerando valori di PGA compresi tra 0.1 e 0.5 g (Tab. 1). Fig. 1 – Interpolazione con la funzione spline. Tab. 1 – PGA dei sette accelerogrammi naturali. A1 A2 A3 A4 A5 A6 A7 PGA (g) 0.34 0.34 0.13 0.15 0.22 0.48 0.35
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