GNGTS 2016 - Atti del 35° Convegno Nazionale
GNGTS 2016 S essione 2.3 461 pedemontana della regione; durante tale esercitazione il moto del suolo è stato calcolato con un approccio stocastico ed i risultati sono stati inseriti prima nel software ShakeMaps e, quindi, nel software ELER che genera scenari di danneggiamento. Le simulazioni stocastiche. Il moto del suolo è stato simulato utilizzando EXSIM, un algoritmo che usa un metodo stocastico con un modello di faglia finita (Boore, 2005, 2009; Motazedian e Atkinson, 2005); questo approccio simula lo scuotimento relativo alle onde S che spesso sono la parte del moto del suolo più importante nella stima della pericolosità sismica. Il software è basato su una combinazione di descrizioni sia parametriche che funzionali dello spettro in ampiezza del segnale mentre lo spettro in fase è generato come rumore bianco opportunamente modellato da una finestra temporale predefinita. Gli effetti della propagazione dalla sorgente al ricevitore sono modellati considerando il geometrical spreading, l’attenuazione anelastica, e gli effetti di durata sul moto del suolo (Boore, 2009). Nel caso di terremoti forti, gli effetti di sorgente estesa come la geometria della faglia, la disomogeneità nello slip e la direttività influenzano in modo rilevante lo scuotimento del suolo ed i parametri del moto che lo caratterizzano (es. la durata del segnale, il contenuto in frequenza e l’ampiezza). EXSIM tiene conto della sorgente estesa dividendo il piano di faglia rettangolare in piccole celle che vengono considerate come sorgenti puntiformi: la rottura inizia all’ipocentro o nucleazione e si propaga con un modello cinematico attivando le varie celle che compongono l’area di rottura. Infine, il moto del suolo totale simulato per ogni ricevitore si ottiene sommando il contributo di ciascuna cella dell’area di rottura, calcolato con l’approccio stocastico utilizzando il modello di sorgente puntiforme con un adeguato tempo di ritardo rispetto alla nucleazione (Boore, 2005). Motazedian e Atkinson (2005) hanno introdotto il modello dinamico per la corner frequency che dipende dal tempo ed è controllata dalla propagazione della rottura; tutto ciò consente di conservare l’energia irradiata da alte frequenze indipendentemente dalle dimensioni delle celle in cui è suddivisa l’area di rottura. Si noti che le ampiezze spettrali ad alta frequenza sono controllate dal parametro dello stress drop, mentre la percentuale di area irradiante definisce il livello degli spettri alle frequenze più basse; questi due parametri devono essere adeguatamente calibrati per ogni area di studio considerata. L’efficacia dei sismogrammi stocastici, inclusi gli effetti di faglia finita è stata ampiamente dimostrata e discussa in studi precedenti (Moratto e Saraò, 2012; Santulin et al. , 2012; Moratto et al. , 2015). In questo studio le simulazioni sono state calcolate per un terremoto di Mw=6.1 con l’ipocentro posizionato 1 km a ENE di Clauzetto (PN). Il meccanismo focale è stato ricavato dal database ‘SHARE’ selezionando la sorgente ITCS062 Maniago-Sequals (Basili et al. , 2013); le dimensioni dell’area di rottura sono state derivate da Wells and Coppersmith (1994). Gli altri parametri rappresentanti la sorgente estesa come la direttività (quindi la posizione dell’area di rottura attorno alla nucleazione) e la distribuzione di momento sismico sono stati fissati in modo stocastico dal software EXSIM. I parametri rappresentanti gli effetti di propagazione sono stati ricavati dallo studio di Malagnini et al. (2002). I segnali sono stati calcolati per 78 siti che identificano le stazioni sismologiche operanti nell’Italia nord-orientale gestite da OGS (42 ricevitori), dall’Università di Trieste (21 ricevitori) o da altri enti appartenenti alla rete transfrontaliera (15 ricevitori); sono state considerate solamente le stazioni con una distanza dalla sorgente inferiore a 100 km. I valori di PGA, PGV e degli spettri di risposta sono stati estratti dalle simulazioni ed usati come input per la generazione delle ShakeMaps. ShakeMaps . Le ShakeMaps sono generate in tempo reale per l’area dell’Italia nord-orientale utilizzando il codice di calcolo sviluppato dall’USGS (Wald et al. , 1999; Worden et al. , 2010); tale software calcola le mappe di scuotimento del suolo per PGA, PGV e gli spettri di risposta (calcolati a 0.3, 1.0, e 3.0 sec), e per l’intensità strumentale entro pochi minuti dal verificarsi di un evento sismico. Le ShakeMaps integrano i dati registrati con le stime teoriche ricavate dalle leggi di attenuazione empiriche e l’applicazione di eventuali fattori di amplificazioni correlati alla presenza di effetti di sito (Moratto et al. , 2009); il software è stato configurato con
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