GNGTS 2016 - Atti del 35° Convegno Nazionale

GNGTS 2016 S essione 3.2 553 Indagini multidisciplinari e rilievo 3D fotogrammetrico presso il sito archeologico di Scifì (Messina) V. Crupi 1 , S. D’Amico 2 , F. Longo 1 , D. Maiolino 1 , R. Persico 3 , M. Saccone 4,5 , G. V. Spagnolo 6 , V. Venuti 1 1 Dipartimento di Scienze Matematiche e Informatiche Scienze Fisiche e Scienze della Terra Università degli studi di Messina 2 Department of Geosciences, University of Malta 3 Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali – Consiglio Nazionale delle Ricerche, Lecce 4 Dipartimento di Architettura, Universita degli Studi Roma Tre 5 Aix Marseille Université, CNRS, ENSAM, Université De Toulon, LSIS UMR 7296, Marseille, France 6 Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne, Università degli studi di Messina Introduzione. Nell’ambito della scuola Nazionale di “Scienza e Beni Culturali dall’Analisi Non Invasiva alla Ricostruzione 3D” svoltasi dal 19 al 23 settembre 2016 ed organizzata dal Dipartimento di Scienze Matematiche e Informatiche Scienze Fisiche (MIFT) e Scienze della Terra dell’Università di Messina in collaborazione con il Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Malta e in convenzione con l’Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia sono state eseguite indagini non invasive mirate ad uno studio finalizzato alla valorizzazione, fruizione e salvaguardia del sito. Sono state inoltre acquisite immagini, anche con l’uso di droni, al fine di rilevare e documentare in 3D oggetti archeologici e strutture architettoniche con lo scopo ultimo di creare un archivio digitale per la fruizione virtuale di siti d’interesse di studio. La Scuola ha avuto come luogo di attività sul campo il sito archeologico di Scifì (Fig. 1), frazione del Comune di Forza d’Agrò, in provincia di Messina. La località occupa una posizione dominante nel punto di confluenza tra la fiumara d’Agrò ed uno dei suoi affluenti, il torrente Munafù, nel tratto mediano della vallata che dalla fiumara prende nome, quasi dirimpetto ad uno dei monumenti di epoca normanna più pregevoli della Sicilia, l’abbazia dei SS. Pietro e Paolo, collocata sulla sponda opposta. L’area è stata oggetto di tre brevi interventi di scavo eseguiti nel secolo scorso dalla Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali di Messina (1987, 1995 e 1997), e di una campagna di scavo in estensione effettuata tra il 2001 e il 2002 dall’Università di Messina. Nel corso dei lavori sono state messe in luce numerose strutture murarie tardo-antiche, di cui alcune in eccellente stato di conservazione, articolate a quote diverse per adattarsi al pendio naturale e appartenenti a due fasi cronologiche susseguitesi tra la fine del III e il V sec. d.C. Fig. 1 – a) Localizzazione del sito archeologico investigato. b) Risultati ottenuti con il GPR alla profondità di circa 95cm. I risultati sono riportati su immagine ortofoto satellitare ed un ortofotomosaico da fotogrammetria.

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