GNGTS 2016 - Atti del 35° Convegno Nazionale

GNGTS 2016 S essione 3.2 571 investigazione di 70 m, con lo scopo di caratterizzare con maggior dettaglio gli strati superficiali del sottosuolo. La scelta dei profili lungo cui realizzarle è stata effettuata tenendo conto sia della disponibilità di dati diretti ottenuti dai sondaggi geognostici realizzati nell’area pre e post- evento, che della necessità di ottenere informazioni in zone del versante non coperte dalle campagne geognostiche. L’analisi dei risultati ha evidenziato che le tomografie di resistività elettrica, nonostante siano caratterizzate da bassi contrasti di resistività, mostrano una serie di discontinuità orizzontali, ascrivibili a limiti litologici e/o a variazioni delle caratteristiche fisiche di uno stesso materiale (presenza di un maggiore o minore contenuto di acqua). Il confronto con i dati stratigrafici ha fornito indicazioni sull’assetto geologico profondo del versante investigato, evidenziando la presenza di un substrato argilloso abbastanza regolare. Il materiale argilloso sembra caratterizzare soprattutto la parte occidentale del corpo di frana, mentre il settore centrale e quello orientale presentano, sopratutto negli strati superficiali, intercalazioni di materiale più resistivo ascrivibile a terreni di natura sabbioso-conglomeratica. Le aree fortemente conduttive evidenziate in tutte le ERT potrebbero essere associate ad aree a maggior contenuto di acqua. Ciò è supportato anche dai risultati di misure piezometriche effettuate nei mesi precedenti la campagna geoelettrica, che mostrano una falda libera oscillante tra -5.61 m e -22.50 m dal p.c. Sebbene ci sia stata la possibilità di tarare le tomografie con dati stratigrafici, c’è da sottolineare che la maggior parte delle colonnine stratigrafiche disponibili, eccezion fatta per quelle ricavate dai sondaggi S5, S6 ed S8, raggiungono una profondità massima di 30 m. Al fine di verificare quanto riscontrato nelle ERT, sarebbe opportuno pianificare una campagna di misure geognostiche aggiuntiva che consenta sia di ottenere informazioni sul settore orientale della frana, che risulta essere meno investigato, sia di raggiungere profondità di investigazioni maggiori e confrontabili con il modello geoelettrico del sottosuolo. Bibliografia Manconi A., Casu F., Ardizzone F., Bonano M., Cardinali M., De Luca C., Gueguen E., Marchesini I., Parise M., Vennari C., Lanari R. and Guzzetti F.; 2014: Brief Communication: Rapid mapping of landslide events: the 3 December 2013 Montescaglioso landslide, Italy. Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 14 , 1835–1841, doi:10.5194/ nhess-14-1835-2014. Perrone A., Piscitelli S., Gueguen E., Bellanova J., Calamita G., Stabile T.A. and Lapenna V.; 2014: Tomografie di resistività elettrica per la caratterizzazione geofisica del versante di Montescaglioso (MT) interessato dalla frana del 3 dicembre 2013 . Report tecnico CNR-IMAA trasmesso con lettera protocollo n.3938 del 06/11/2014. Multimethodological approach to study the area of S. Giovanni in Laterano basilica (Rome, Italy) S. Piro 1 , I. Haynes 2 , P. Liverani 3 , D. Zamuner 1 1 Institute for Technologies Applied to Cultural Heritage ITABC-CNR, Roma, Italy 2 School of History, Classics and Archaeology, Newcastle University, Newcastle, UK 3 Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo SAGAS, Università di Firenze, Italy Introduction. The San Giovanni in Laterano Complex. An exceptional building in its own right, the Constantinian basilica of S. Giovanni in Laterano holds the title of caput et mater of the churches of Catholic Christendom. The basilica is the Pope’s own church, a pioneering structure and a site of remarkable archaeological importance. Extensive excavations beneath the complex have revealed not only the remains of the first powerfully influential basilica and baptistery, but also structures from still earlier periods. Chief among these are the barracks of the imperial horse guards, substantial palatial buildings, a bath house, and a street with houses. These areas are remarkably well preserved and a substantial number of frescoes and mosaics remain in situ .

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