GNGTS 2016 - Atti del 35° Convegno Nazionale

GNGTS 2016 S essione A matrice 47 La distruzione di Amatrice e delle sue ville. Distribuzione delle intensità MCS del terremoto del 24 Agosto 2016 P. Galli 1 , E. Peronace 2 , A. Tertulliani 3 , P. Albini 3 , L. Arcoraci 3 , R. Azzaro 3 , M. Berardi 3 , F. Bernardini 3 , C. Bignami 3 , F. Bramerini 1 , B. Brizuela 3 , R. Camassi 3 , C. Castellano 3 , S. Castenetto 1 , S. D’Amico 3 , S. Del Mese 3 , E. Ercolani 3 , A. Fodarella 3 , L. Graziani 3 , M. Locati 3 , A. Maramai 3 , G. Naso 1 , V. Pessina 3 , A. Piscini 3 , A. Rovida 3 , M. Sbarra 3 , F. Cassone 1 , F. Pallone 1 , I. Leschiutta 3 , V. Castelli 3 , V. D’Amico 3 , A. Rossi 3 1 Dipartimento Protezione Civile, Roma 2 CNR-IGAG, Roma 3 INGV-QUEST Premessa. Il rilievo macrosismico del terremoto avvenuto alle 3:36 della notte del 24 agosto 2016 al confine tra il Lazio, Abruzzo, Marche ed Umbria (Mw 6.2; RCMT, 2016) è stato effettuato da squadre del DPC, CNR-IGAG e INGV, e si è protratto per circa un mese. Apartire dalla sequenza dell’Umbria-Marche del 1997 ed in occasione di tutti forti terremoti seguenti, il rilievo in emergenza in scala MCS ha sempre avuto l’obiettivo precipuo di definire al meglio la distribuzione del danneggiamento medio-grave nell’immediatezza dell’evento (2 giorni) e di fornire quindi i limiti dell’area con danni diffusi in un tempo ragionevolmente breve (20-30 giorni), avvalendosi di un criterio omogeneo e di immediata applicazione, quale quello fornito dalla scala MCS. Anche in questo frangente, il rilievo è stato eseguito utilizzando le percentuali di danneggiamento della scala MCS (1930) quantificate da Molin (2009) in progressione crescente per i gradi di intensità ≥ V MCS, secondo i cinque livelli di danno previsti dalla scala originaria. L’applicazione della scala macrosismica europea EMS (Grünthal, 1998) - presentando difficoltà collegate alla suddivisione degli edifici di un centro abitato secondo le classi di vulnerabilità proposte dalla scala stessa - è difficilmente applicabile in fase di emergenza. Anche in occasione del terremoto de L’Aquila 2009, non è risultato possibile assegnare con sicurezza e con la rapidità generalmente richiesta la classe di vulnerabilità agli edifici, se non a seguito di sopralluoghi prolungati nei mesi successivi e pubblicati ancora dopo (p.e., Molin et al. , 2010; Azzaro et al. , 2011; Tertulliani et al. , 2011). Nel complesso, è stata assegnata l’intensità MCS a 301 località visitate direttamente da una o più squadre, una o più volte nel tempo. Le località sono distribuite in 76 comuni appartenenti a 7 provincie delle 4 regioni citate. Il rilevamento è stato esteso sino alla chiusura del V MCS esternamente all’area caratterizzata dalla presenza di abitati a cui è stato assegnato un grado superiore. Naturalmente è inteso che l’area di risentimento del grado V è più vasta di quella rilevata, essendo il V ed il IV grado assegnabili a diverse centinaia di località dell’Italia centro settentrionale e meridionale, da costa a costa. Nota di sismicità storica. L’area colpita dalla sequenza in atto, oltre ad essere stata gravemente danneggiata dai grandi terremoti nursini ed aquilani del gennaio-febbraio 1703, è stata precedentemente zona sorgente di un forte terremoto avvenuto nell’Ottobre del 1639, parametrizzato in CPTI15 con una Mw 6.2, e con una distribuzione del danneggiamento grave meno vasta, ed intensità raggiunte minori rispetto a quello del 2016. Ad essere colpite all’epoca furono sopratutto alcune “ville” di Amatrice poste ad ovest della stessa (Fig. 1), mentre il terremoto fu avvertito a L’Aquila, Ascoli Piceno e Rieti, ma non a Roma. A Norcia, le poche fonti reperite sembrerebbero suggerire l’assenza di un risentimento significativo, diversamente da quanto accaduto ora. Nel 1639, la massima intensità (IX-XMCS) è stata assegnata a Cantone, Casale, Colle Basso, Collemoresco, Corva, Filetto, Forcelle, La Rocca, Roccasalli, San Giorgio, San Martino, Scai, e Torrita, mentre ad Amatrice gli effetti furono del IX grado e VIII-IX ad Accumoli. Alcune di queste località sono oggi scomparse, altre hanno subito danni anche maggiori in occasione del

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