GNGTS 2017 - 36° Convegno Nazionale
GNGTS 2017 S essione 1.2 119 • �� ����� �� ����������� ����� ������� ����� ����� � ���� ����� ��������� ����� ������� � il punto di nucleazione della scossa, posto circa a metà della lunghezza della faglia, e l’evidenza di bilateralità della rottura (es. Tinti et al. , 2016) comporta che nel propagarsi verso nord la rottura stessa ha intersecato una porzione della rampa laterale del Thrust dei Sibillini, riattivandola parzialmente. Per quanto riguarda le faglie responsabili del resto della sequenza, ed in particolare del terremoto di M w 6.5 del 30 ottobre, il dip di 35°-40° ottenuto da dati Dinsar pone un interrogativo fondamentale sulla natura della sorgente, perché questi valori sono i più bassi mai osservati per un terremoto appenninico estensionale, o tra i più bassi. Per rispondere a questo interrogativo, anche in considerazione della complessa storia tettonica dell’area, è necessario tenere in considerazione l’assetto geometrico delle diverse generazioni di strutture presenti e le loro relazioni reciproche. 1) ������ ������������ �������������� ���� ������ �������� ����� ���� ������������ ���� � Faglie estensionali pre-thrusting. Tali faglie derivano dalle fasi estensionali pre- o sin-compressive. Nonostante la loro continuità spaziale verticale possa essere limitata dalle troncature e traslazioni avvenute durante la fase di thrusting , non si può escludere che abbiamo una buona continuità nei volumi compresi tra due piani di thrust , o in aree in cui i thrust abbiano sufficiente lunghezza d’onda. Da ricordare che tali faglie affiorano in superficie, ma la loro continuità in profondità è necessariamente limitata dall’interferenza con le superfici di thrust . 2) ������ ������������ ���� ��������� ���� ����� ���� ���� ����������� ���������� �� ���� Faglie compressive. Tali strutture sono coeve alla fase compressiva neogenica. Il loro andamento in profondità è da sempre un argomento di dibattito. Ciò nonostante, vari autori hanno già ipotizzato un radicamento intorno agli 8/10 km di profondità per il Thrust dei Sibillini (es. Boncio e Lavecchia, 2000; Di Domenica et al. , 2014; Pizzi et al. , 2017). Per quanto riguarda l’inclinazione della rampa laterale del thrust , è plausibile che ricada nell’intervallo 30°-50°. Da notare che l’orientazione del thrust e delle pieghe associate è parallela alla orientazione dei piani nodali dei meccanismi focali della sequenza; questo si nota in special modo nella zona settentrionale, al passaggio fra la sua rampa laterale e quella frontale del thrust . 3) ������ ������������ ������������ ��������� ��� �� ����� ������� ��� ����� ������� ���� �� Faglie estensionali quaternarie. Nell’area che va dalle pendici del Monte Vettore fino in prossimità del Monte Bove sono state da tempo riconosciute e descritte faglie estensionali con attività quaternaria (es. Calamita e Pizzi, 1992). In affioramento tali faglie sono solitamente ad alto angolo, e in parte riutilizzano piani di faglia estensionali ereditati dalla fase distensiva pre- contrazionale. Dopo il terremoto di 30 ottobre 2016 lungo alcuni di questi segmenti sono stati osservati rigetti cosismici importanti (fino a 2 m). Per comprendere l’estensione di tali faglie in profondità diventa fondamentale lo studio delle loro relazioni con le strutture pre-quaternarie. In particolare le relazioni tra queste faglie e i piani di sovrascorrimento aiuterebbero a comprendere se esse proseguono in profondità dislocando i thrust , oppure terminano in corrispondenza di essi. Nel corso degli anni numerosi autori hanno analizzato tale rapporto, specialmente nella zona di Forca di Presta, al limite sud-orientale della Piana di Castelluccio. La maggior parte di essi osserva che le faglie estensionali non dislocano i thrust (es. Cooper e Burbi, 1986; Alberti et al. , 1996; Pizzi e Galadini, 2009; Di Domenica, 2013; Pierantoni et al. , 2013). Altri autori invece hanno suggerito che le faglie estensionali affioranti nell’area hanno dislocato anche i thrust (es. Lavecchia, 1985; Calamita e Pizzi, 1992; Pizzi et al. , 2017). Poiché le rotture cosismiche rilevate sono localizzate sempre a nord/ nord-ovest della rampa laterale del Thrust dei Sibillini (Emergeo Working Group, 2016), a nostro avviso non vi sono dati diretti che consentano di affermare che le faglie estensionali attive dislochino il thrust. Sulla base di un approccio multidisciplinare, e tenendo conto sia delle evidenze geologiche di superficie che delle evidenze sismologiche e geodetiche, proponiamo quindi il seguente quadro sismotettonico d’insieme: • �� ��������� ��� �� ������ � ����� ������� �� ����� �� ��� ������ ������������ ����������� il terremoto del 24 agosto è stato causato in parte da una faglia estensionale localizzata a letto del Thrust dei Sibillini, nella zona compresa tra Amatrice e Arquata del Tronto; il progredire della rottura cosismica verso nord ha riattivato in parte la rampa laterale del Thrust dei Sibillini (Bonini et al. , 2016);
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