GNGTS 2017 - 36° Convegno Nazionale

GNGTS 2017 S essione 2.1 217 Il Centro Allerta Tsunami (CAT) dell’INGV A. Amato, S. Lorito, F. Mele, A. Piatanesi, S. Pintore, J. Selva, S. Stramondo, F. Bernardi, L. Graziani, A. Michelini, P. Perfetti, F. Romano, R. Tonini, M. Volpe, R. Basili, A. Bono, B. Brizuela, V. Lauciani, D. Sorrentino, A. Cerase, C. Valbonesi, M.M. Tiberti, F. Maesano Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Il CentroAllerta Tsunami dell’INGV (CAT-INGV) è nato, anche su impulso del Dipartimento della Protezione Civile, con lo scopo di contribuire alla mitigazione del rischio dovuto agli tsunami indotti da terremoti sulle coste italiane e del Mediterraneo. I terremoti costituiscono la principale causa di tsunami a livello globale e del Mediterraneo (Maramai et al. , 2014), con una percentuale intorno all’80% del totale dei maremoti. Il CAT-INGV ha come compiti principali quello di fornire l’allerta alle autorità competenti in caso di terremoti potenzialmente tsunamigenici nel Mediterraneo e quello di realizzare la mappa di pericolosità probabilistica da tsunami di origine sismica (Seismic Probabilistic Tsunami Hazard Analysis, SPTHA). In questo contributo viene descritto il primo aspetto. Anche la realizzazione della prima mappa di pericolosità alla scala del NEAM (North-Eastern Atlantic, the Mediterranean and connected seas), la cui metodologia è anche alla base della mappa italiana, viene illustrata in questo Convegno nella medesima sessione 2.1 (Basili et al. , 2017; Selva et al. , 2017a; 2017b). Il sistema di allerta tsunami: contesto internazionale e nazionale. Il CAT-INGV ha iniziato le sue attività di monitoraggio dei forti terremoti del Mediterraneo potenzialmente tsunamigenici e di verifica delle possibili variazioni del livello del mare, queste ultime monitorate per l’Italia dalla Rete Mareografica Nazionale di ISPRA, nel mese di ottobre del 2014, nell’ambito delle attività coordinate dall’ICG-NEAMTWS (Intergovernmental Coordination Group for the Tsunami Early Warning and Mitigation System in the North-eastern Atlantic, the Mediterranean and connected seas), costituito, su mandato dell’Intergovernmental Oceanographic Commission dell’UNESCO (IOC-UNESCO), dopo il tragico tsunami che colpì l’Oceano Indiano nel dicembre 2004. In questo ambito, il CAT-INGV ha assunto la funzione di CTSP (Candidate Tsunami Service Provider) fornendo il servizio di allerta a numerosi centri e Paesi dell’area mediterranea. Nel mese di ottobre 2016 il CAT-INGV è stato accreditato come Tsunami Service Provider dall’ICG-NEAMTWS per l’intero Mar Mediterraneo. Allo stesso tempo, anche i centri di Francia, Grecia e Turchia (CENALT, NOA, KOERI) hanno ricevuto l’accreditamento in ambito NEAMTWS, per settori parziali del Mediterraneo, dell’Atlantico nord-est (Francia) e del Mar Nero (Turchia). A livello italiano, le attività del CAT-INGV si articolano nel contesto del Sistema di Allertamento nazionale per i Maremoti generati da sisma (SiAM), costituito dall’INGV, dall’ISPRA e dal Dipartimento nazionale della Protezione Civile (DPC) con funzioni di coordinamento e di distribuzione dell’allerta sul territorio. Le attività del SiAM sono disciplinate dalla Direttiva PCM del 17/2/2017 (pubblicata nella G.U. il 5 giugno 2017). Dal 1° gennaio 2017 il CAT-INGV sta svolgendo il servizio di allertamento in modalità operativa, in collegamento con la Sala Situazione Italia del DPC a cui vengono inviati i messaggi di allerta. Il servizio di monitoraggio e allerta. Il servizio di sorveglianza H24 del CAT-INGV viene effettuato nella Sala Sismica del CNT presso la sede di Roma dell’INGV, a opera di personale specializzato e formato opportunamente, e coadiuvato, per le fasi successive all’invio del primo messaggio di allerta, da un funzionario esperto reperibile su chiamata. Il sistema dimonitoraggio del CAT-INGVsi basa sul calcolo rapido dei parametri dei terremoti del Mediterraneo, in un’area che si estende per 100 km a ovest di Gibilterra e fino al Mar di Marmara a est. Le localizzazioni ipocentrali e il calcolo della magnitudo vengono effettuate in maniera automatica con il software Early-Est (per es., Lomax and Michelini, 2012) che utilizza

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