GNGTS 2017 - 36° Convegno Nazionale

GNGTS 2017 S essione 2.1 231 Tale informazione è indispensabile per migliorare alcuni aspetti relativi alla sorveglianza sismica e alla pubblicazione dei prodotti in tempo quasi-reale a seguito di un terremoto. Una corretta valutazione dell’effetto di sito è inoltre necessaria per migliorare la qualità dei database di registrazioni dell’INGV, facilitandone l’utilizzo per finalità di ricerca. Recentemente l’INGV ha iniziato ad affrontare questo argomento per la sua rete sismica attraverso attività che rientrano nella Convenzione DPC-INGV 2016-17, Allegato B2, Obiettivo 1, Task B (Caratterizzazione siti accelerometrici), e in quelle del Progetto interno INGV 2015 (Linea di attività Pericolosità sismica) denominato CRISP. In particolare, la convenzione con DPC ha come obiettivo di aumentare il livello di completezza delle informazioni contenute nella banca dati accelerometrica ITACA (Pacor et al. , 2011) e quindi non solo dei siti accelerometrici della rete RSN, gestita da INGV, ma anche della Rete Accelerometrica Nazionale RAN, gestita da DPC. Poiché la qualità e il livello di completezza delle informazioni delle due reti è molto diverso, sono stati adottati due diversi approcci per migliorarne la caratterizzazione. Per quanto concerne la rete RSN, INGV si è dotato di un archivio strutturato indipendente da ITACAche, da una parte, possa consentire, attraverso l’utilizzo di servizi ad hoc, il trasferimento ad ITACA in modo semi-automatico di informazioni condivise e, dall’altra, essere integrato alle altre banche dati INGV. Il sistema risiede su un server dedicato, i dati sono memorizzati in uno storage interno tramite l’ausilio di un DBMS PostgreSQL. Tutte le informazioni sono direttamente riferite alle stazioni sismiche della rete nazionale presenti nel database SeisNet ma rimane comunque possibile inserire nuovi siti anche temporanei non appartenenti alla RSN. Del back-end del sistema fanno parte diverse procedure che permettono l’aggiornamento delle informazioni tramite web service creati ad-hoc, come ad esempio quelli dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) per gli attributi geologici e litologici e per la visualizzazione di mappe e legende. La raccolta dei dati geologici, morfologici e sismologici ha seguito un approccio a scala nazionale, indirizzato a ottenere dati omogenei per 148 siti della RSN, ed uno alla scala locale, con indagini originali geologiche e geofisiche per 5 siti ubicati nell’Italia centro-settentrionale: CMPO, CDCA, LAV9, ROM9, SANR. Scala nazionale. Per la caratterizzazione geo-litologica ci si è concentrati sul recupero e la rielaborazione di informazioni di base già disponibili in varie basi di dati del Servizio Geologico Italiano grazie ad una convenzione con ISPRA, e all’accesso riservato al web- gis di microzonazione (Commissione tecnica inter-istituzionale per la MS, articolo 11 legge 77/2009, DPCM 21 aprile 2011). I livelli cartografici sono stati popolati per tutti i siti con la carta Litologica e Geologica d’Italia alla scala 1:100.000, che interessa l’intera superficie del territorio nazionale e, dove disponibile, anche con Carta Geologica alla scala 1:50.000 e 1:25.000 (Progetto CARG - CARtografia Geologica). Oltre alla visualizzazione cartografica, l’archivio strutturato è popolato con attributi geo-litologici selezionati a partire dalla banca dati 1:100.000. E’ stata effettuata l’analisi morfometrica finalizzata all’attribuzione della classe topografica secondo i criteri della normativa antisismica vigente (NTC08). Abbiamo utilizzato due dataset con risoluzione diversa: 1) dem con risoluzione di ~30 m (https://asterweb.jpl.nasa . gov/gdem.asp); 2) con risoluzione di 10 m (Tarquini et al. , 2007). La procedura adottata segue in linea generale l’approccio di Pessina et al. (2014), è di tipo semi-automatico ed è basata sull’utilizzo del software ArcGIS (ESRI). L’analisi sismologica per lo studio della frequenza di risonanza e della sua variabilità è stata effettuata per 119 siti sul rumore ambientale registrato dai velocimetri co-locati con le stazioni accelerometriche, mentre per i restanti 29 siti, dotati di solo accelerometro, sono state realizzate misure di rumore a singola stazione di durata variabile, da un minimo di un’ora ad un massimo di 38 giorni, tramite l’installazione di un velocimetro. Tutti i dati sono stati analizzati utilizzando la stessa procedura stabilita nell’ambito del progetto: 1) stima della qualità del dato attraverso l’analisi del rumore annuale e stagionale; 2) selezione delle tracce di noise e verifica giorno/notte e stagionale, H/V e determinazione di frequenza- ampiezza-direzionalità dei picchi di amplificazione; 3) in caso di direzionalità del picco di

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