GNGTS 2017 - 36° Convegno Nazionale

GNGTS 2017 S essione 2.1 253 Da CPTI04 a CPTI15: l’impatto dell’aggiornamento dei cataloghi sulla stima della pericolosità sismica A. Rovida 1 , C. Meletti 2 , F. Visini 2 , V. D’Amico 2 , B. Pace 3 1 Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Milano 2 Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Pisa 3 DiSPUTer, Università degli Studi “G. d’Annunzio”, Chieti-Pescara Nei tredici anni che sono passati dalla realizzazione del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale MPS04 (Gruppo di Lavoro MPS, 2004; Stucchi et al. , 2011) le conoscenze sulla sismicità passata dell’area italiana sono state approfondite e migliorate in modo considerevole, per quanto riguarda sia i dati di base sia la loro elaborazione. MPS04 era basato sulla seconda versione del Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, CPTI04 (Gruppo di Lavoro CPTI, 2004), che rappresentava lo stato dell’arte al momento della sua elaborazione. Tuttavia, per la finestra temporale fino al 1980 il contenuto informativo di CPTI04 coincideva esattamente con quello della precedente versione CPTI99 (Gruppo di Lavoro CPTI, 1999), tranne che per la conversione empirica delle magnitudo da Ms a Mw. La porzione tra il 1981 e il 2002 (quest’ultimo era il limite temporale di CPTI04) era invece stata ricompilata ex-novo utilizzando i dati strumentali allora disponibili. L’ultimo aggiornamento di CPTI, denominato CPTI15 e pubblicato nel 2016 (Rovida et al. , 2016), copre il periodo 1000-2014 e rappresenta una significativa evoluzione rispetto alle versioni precedenti, essendo basato su più di 3000 set di dati macrosismici aggiornati al 2016 (raccolti nel Database Macrosismico Italiano DBMI15; Locati et al. , 2016) e sulle più affidabili determinazioni strumentali disponibili. Inoltre, CPTI15 considera circa 500 stime aggiornate di Mw (Gasperini et al. , 2012) e un nuovo insieme di relazioni di conversione tra vari tipi di magnitudo e Mw (Gasperini et al. , 2013; Lolli et al. , 2014, 2015), che sono state utilizzate per aggiornare la calibrazione dell’algoritmo Boxer (Gasperini et al. , 1999; 2010), con il quale vengono determinati i parametri macrosismici. Inoltre, le tradizionali soglie minime per includere eventi nei cataloghi CPTI, vale a dire intensità (massima e/o epicentrale) V-VI o magnitudo 4.5, sono state abbassate a V e 4.0, rispettivamente, per consentire stime dei tassi di sismicità più stabili ai fini del calcolo della pericolosità. L’utilizzo di CPTI15 nell’ambito del programma di aggiornamento del modello di pericolosità sismica per il territorio nazionale (Meletti et al. , 2017) ha stimolato un approfondito confronto tra quest’ultima versione del catalogo e CPTI04 per quanto riguarda i contenuti e le procedure di compilazione, ma anche in termini di effetti sulla valutazione della pericolosità sismica. La prima e più evidente differenza nel contenuto dei due cataloghi consiste, oltre che nell’incremento del numero di terremoti dovuto anche all’introduzione di eventi sconosciuti alle versioni precedenti, in una diffusa tendenza all’abbassamento dei valori di magnitudo, in particolare per i valori al di sotto di 5.5, anche se non generalizzata a tutti i terremoti. Questa variazione nelle magnitudo si riflette in una distribuzione più omogenea nelle classi di magnitudo considerate nei modelli di pericolosità, nonché nei relativi tassi di sismicità, come già emerso in passato (Rovida et al. , 2014). Il motivo principale di queste variazioni è stato individuato nell’utilizzo delle intere distribuzioni di intensità macrosismica invece che del solo valore epicentrale per il calcolo della magnitudo; inoltre in CPTI04 molti dei valori di intensità epicentrale (in particolare Io V e VI) derivavano dalle stime contenute nel catalogo PFG (Postpischl, 1985; non erano disponibili le intensità osservate ma solo un valore epicentrale) ed erano riferiti a terremoti che i successivi studi storico-macrosismici hanno sensibilmente ridimensionato (per esempio molti degli studi raccolti in Molin et al. , 2008). Alla stessa maniera, le magnitudo strumentali di CPTI04 risultano generalmente più alte di quelle di CPTI15 per valori inferiori a 5, soprattutto grazie all’incremento nel numero di valori di Mw osservata in questo intervallo e a relazioni di conversione meglio vincolate agli estremi inferiori. Come ulteriore conseguenza della rivalutazione delle magnitudo, si osserva anche una maggiore stabilità nel tempo del tasso medio annuale dei terremoti.

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