GNGTS 2017 - 36° Convegno Nazionale

264 GNGTS 2017 S essione 2.1 circa un quarto è costituito da effetti sulle acque sotterranee (inclusi fenomeni probabilmente riconducibili a liquefazione). I restanti effetti sono per lo più costituiti da esalazioni gassose/ sulfuree e da maremoti. Rispetto a quanto presente nelle precedenti versioni del catalogo, i nuovi strumenti informatizzatioggidisponibili(cartetopografiche,geologicheedeldissesto,archivitoponomastici in formato digitale, ecc.) hanno consentito una migliore localizzazione di un elevato numero di singoli effetti. L’interfaccia web del CFTI5 (si veda Tarabusi et al. , in questo stesso volume) consente oggi di accedere a tutti gli effetti ambientali contenuti nel catalogo a partire dalle descrizioni del singolo terremoto, dalla storia sismica delle singole località ed anche tramite un accesso dedicato, con filtri di ricerca temporali e per tipologia di effetti (Fig. 2). Essendo noto che gli effetti sull’ambiente tendono a ripresentarsi laddove si sono già verificati in passato per eventi analoghi, la possibilità di visualizzazione immediata si propone non solo come uno strumento cruciale in caso di emergenza sismica, ma anche come uno stimolo per interessanti prospettive di ricerca, tra cui la localizzazione areale degli effetti. Nello specifico, gli strumenti cartografici oggi disponibili in forma digitale, utilizzati in interoperabilità su WebGIS, hanno permesso la realizzazione di alcuni interessanti esempi di localizzazione areale degli effetti sull’ambiente, sulla base dell’integrazione tra dati storici, geologici, territoriali e toponomastici. Seguendo un analogo approccio metodologico e attraverso una specifica interpretazione geologica, potranno essere in futuro avviate attività sistematiche sull’intero dataset degli effetti ambientali. In Fig. 3 viene esemplificato il risultato di una localizzazione areale di effetti di frana, slavina e fessurazione del terreno avvenuti presso Ugliancaldo (Massa Carrara), in occasione del terremoto dell’11 aprile 1837 (Alpi Apuane). La perimetrazione dell’area in cui Fig. 3 - Esempio di localizzazione areale su base topografica IGM 1:25.000 di effetti ambientali di frana, slavina e fessurazione del suolo, osservati nei pressi dell’abitato di Ugliancaldo in occasione del terremoto dell’11 aprile 1837 (Alpi Apuane). Quello che segue è un estratto della fonte storica utilizzata per la localizzazione: “La superba vetta del Pizzo squassava lontane le sue nevi, che riducevansi in un denso fumo, e le sue roccie staccandosi con spaventoso fragore dirupavano al basso. [...] Le molte fenditure che ci fù dato scorgere nella falda del monte scendendo verso Argigliano sono tema di serio esame prima di accingersi alla non lieve impresa d’innalzare di nuovo un intiero villaggio”. Tratto da Archivio di Stato di Massa, Archivio Storico del Comune di Fivizzano, b.116b, Sezione registri, Copia rapporti, 1831-1837, Relazione dell’aiuto ingegnere Antonio Giuliani al vicario regio sui danni causati dal terremoto dell’11 aprile 1837 nei paesi della Lunigiana, Toscana. Fivizzano 14 aprile 1837.

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