GNGTS 2017 - 36° Convegno Nazionale

GNGTS 2017 S essione 2.1 273 Analisi della quiescenza sismica che ha preceduto la sequenza dell’Italia centrale S. Gentili 1 , R. Di Giovambattista 2 , A. Peresan 1 1 Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale, OGS, Centro Ricerche Sismologiche, Udine 2 Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Roma La sequenza sismica dell’Italia centrale (Fig. 1) si è estesa lungo un settore degli Appennini Centrali all’interno di un gap sismico fra gli epicentri della sequenza dell’Umbria-Marche del 1997-1998 a NW e quella della sequenza dell’Aquila a SE. È iniziata il 24 agosto con il terremoto di Amatrice (Mw 6.0), che ha causato la morte di quasi 300 persone e la distruzione di Amatrice e di diversi paesi vicini; sono seguiti altri tre terremoti di magnitudo maggiore o uguale a 5.4, fra il 24 agosto e il 26 ottobre (si veda Fig. 1). Il più forte terremoto è poi avvenuto il 30 ottobre (Mw 6.5), presso la città di Norcia. Si è trattato della più forte sequenza dopo quella dell’Irpinia del 1980 (mainshock M=6.9). Fig. 1 - Mappa delle sequenze sismiche significative negli ultimi decenni. Punti rosa = epicentri della sequenza del 2016-2017. Rombi bianchi = eventi più forti della sequenza. Stelle bianche = epicentri delle più forti scosse delle sequenze di Umbria-Marche 1997 e L’Aquila-Campotosto (2009). Punti verdi = epicentri della sequenza dell’Aquila- Campotosto. Punti azzurri = epicentri della sequenza dell’Umbria-Marche. La linea bianca tratteggiata mostra la proiezione in superficie del sovrascorrimento dei Monti Sibillini. Molti studi hanno analizzato i cambiamenti di sismicità prima dei forti terremoti per spiegarne l’occorrenza in termini di processi fisici; in particolare sono state analizzate le quiescenze sismiche, l’attivazione dei foreshocks e il fenomeno del clustering. In questo studio noi applichiamo alla sismicità che ha preceduto il terremoto di Amatrice il metodo statistico RTL (Region Time Length), proposto da Sobolev and Tyupkin (1996). L’analisi tramite il metodo RTL rileva anomalie nella sismicità di fondo che possono precedere forti terremoti. Lo scopo del lavoro è dunque l’identificazione dei precursori dell’intera sequenza, anche in termini di estensione spaziale. In Italia, diversi studi basati sia sulla funzione RTL (Di Giovambattista and Tyupkin, 2000, 2004; Gentili and Bressan, 2007; Gentili, 2010; Gambino et al., 2014) che sul metodo Z (Wyss et al., 1997; Console et al., 2000) e sulle beta statistics (Bragato, 2014) hanno evidenziato in passato un decremento della sismicità prima di forti eventi. In questo studio è stato utilizzato il catalogo ISIDE (ISIDE, 2017) compilato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). È stata considerata l’area definita dall’intervallo

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