GNGTS 2017 - 36° Convegno Nazionale

GNGTS 2017 S essione 2.2 391 realizzare a livello del singolo edificio. Per questo motivo il progettista può e deve operare indipendentemente dalla disponibilità degli studi di microzonazione sismica di livello 3, così come avviene attualmente in pressoché tutti i comuni italiani che ne sono privi. Nondimeno, il livello di conoscenza reso disponibile dagli studi di microzonazione sismica consente al progettista di valutare l’eventuale condizionamento sulla risposta sismica di particolari elementi geologici, impossibili da individuare e valutare alla scala del singolo edificio. Inconclusione, la complessitàdelle indagini, lavastitàdelle zone soggette allamicrozonazione secondo quanto concordato con ciascun comune, la molteplicità dei soggetti coinvolti con i rispettivi ruoli e competenze, nonché i tempi di realizzazione degli studi, conferiscono a tale intervento caratteri di assoluta unicità nel panorama internazionale, tenuto anche conto del coordinamento in itinere, della realizzazione di prodotti condivisi tra professionisti e ricercatori, della standardizzazione delle basi dati e dei prodotti cartografici. Tutto ciò contribuisce a rendere l’operazione MS Centro Italia ex Ordinanza 24 un esperimento mai realizzato prima e che servirà, pur in una fase post-evento, a fornire indicazioni fondamentali per la ricostruzione e per la definizione dei piani urbanistici. Il CONTRIBUTO DEI DATI SISMOLOGICI ALLA MICROZONAZIONE SISMICA DEL CENTRO STORICO DI AMATRICE G. Milana 1 , S. Amoroso 2 , P. Bordoni 1 , A. Bucci 3 , F. Cara 1 , R. Cogliano 4 , G. Cultrera 1 , G. Di Giulio 2 , D. Di Naccio 2 , D. Famiani 1 , A. Fodarella 4 , A. Mercuri 1 , M. Pischiutta 1 , S. Pucillo 4 , G. Riccio 4 , M. Vassallo 2 1 Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Roma1, Roma 2 Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Roma1, L’Aquila 3 Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Centro Nazionale Terremoti, Roma 4 Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Roma1, Grottaminarda In questo lavoro si presentano i risultati delle analisi sismologiche svolte sui segnali registrati dalle stazioni sismiche temporanee installate dall’INGV nel centro storico di Amatrice e finalizzate allo studio della valutazione degli effetti di sito. Le stazioni mobili, tutte a sei canali e dotate di sensori velocimetrici ed accelerometrici, sono entrate in funzione dal 20 settembre 2016, inizialmente in numero di quattro strumenti. A partire dal 27 ottobre 2016, a questa configurazione sono state aggiunte altre tre stazioni, per un totale di 7 strumenti. La rete nella sua configurazione definitiva (Fig. 1) è stata operativa fino al 17 novembre 2016 registrando una grande quantità di dati, incluso l’evento del 30 ottobre 2016 di magnitudo Mw 6.5. Tre delle quattro stazioni installate nella prima fase dell’intervento (MZ12, MZ10, MZ28) sono state disposte longitudinalmente sul terrazzo di Amatrice a partire dal limite orientale dell’area maggiormente colpita del paese (“Zona rossa”). La quarta stazione (MZ08) è stata posizionata in prossimità della stazione accelerometricaAMTdella rete DPC-RAN per verificare una eventuale dipendenza della risposta del sito dalla magnitudo degli eventi. Le tre stazioni aggiuntive sono state installate nella parte alta del terrazzo (MZ30) e alla sua base (MZ29, MZ31) al fine di evidenziare l’eventuale ruolo del terrazzo stesso come fonte di amplificazione del moto sismico. Sulla base dei dati geologici disponibili al momento dell’installazione, la stazione MZ08 è stata ubicata sulla formazione rocciosa del Flysch della Laga e quindi prescelta come sito di riferimento per l’area sotto studio. In realtà l’analisi dei rapporti spettrali H/V calcolati sul rumore ambientale, che mostra possibili lievi fenomeni di amplificazione, ha posto dei dubbi su

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