GNGTS 2017 - 36° Convegno Nazionale

GNGTS 2017 S essione 2.2 395 alla disponibilità di dati, che deve comunque essere congruo con i risultati attesi. Si segnala, a questo proposito, la grande difficoltà ad affrontare le valutazioni di carattere geologico-tecnico per le infrastrutture viarie per le quali è in generale molto difficile reperire dati di qualità per l’intero tratto di interesse. In questo documento si descrive una metodologia ancora preliminare che si basa sui risultati raggiunti dal progetto Syner-G (Pitilakis et al. , 2014). Correlazione spaziale tra elementi fisici per la valutazione della pericolosità . Per sistemi interconnessi su estensione territoriale elevata (Contesto Territoriale) non può essere trascurata la struttura spazialmente correlata dei campi di scuotimento sismico. In particolare, la rete delle infrastrutture di collegamento tra gli oggetti fisici puntuali (edifici strategici, aree di ammassamento) e più in generale lo stesso Contesto Territoriale richiede la considerazione della correlazione spaziale dell’input sismico per l’analisi del rischio sistemico. Nell’approccio probabilistico standard la prestazione di una rete è calcolata tramite simulazione stocastica di tipo Monte Carlo. (Crowley e Bommer, 2006; Stergiou e Kiremidjian, 2006; Jayaram e Baker, 2010). Un approccio che arriva a generare una valutazione della pericolosità sismica per sistemi a rete si può sintetizzare nei seguenti passi (Weatherill et al. , 2010): • selezionare le zone sismiche che contribuiscono alla pericolosità dell’area in esame (ogni zona ha una magnitudo minima, magnitudo massima, coefficienti “a” e “b” della Gutemberg Richter); • creare un’analisi Monte Carlo che, sulla base di una griglia prestabilita e dei parametri di occorrenza della zona, genera n analisi di scenario, ognuna della quale consiste in un evento sismico avente una magnitudo (dai parametri di occorrenza) e una localizzazione (equiprobabile); • creare una misura di Intensità locale primaria (Intesity Measure: IM; es. PGA) attraverso l’uso di Ground Motion Prediction Equations (GMPE); • correggere questa misura di intensità locale tenendo conto della variabilità spaziale della PGA secondo modello di Jayaram and Baker (2009) e secondo l’uso di determinate GMPE in relazione agli eventi sismici europei (Esposito and Iervolino, 2011); • calcolare IM medio dalla specifica GMPE per ogni punto della griglia e generare i residui; • interpolare IM ai siti degli oggetti fisici. Pericolosit à sismica locale: amplificazioni. Per il calcolo dei parametri di ground motion ai nodi del sistema, l’idea di base è quella di utilizzare i dati delle indagini puntuali e lineari MS per determinare il parametro fondamentale Vs30. Come ulteriore strumento di confronto, nelle aree coperte da indagini, e supporto nelle aree non coperte da indagini si utilizza la mappa mondiale delle Vs30 prodotta dall’USGS (Wald 2007) ed utilizzata per il calcolo delle Shake Maps. Questo approccio costituirà il livello base per la valutazione di operatività del sistema, dati ed elaborazioni più avanzate costituiranno livelli di approfondimento più specifici. Amplificazioni: Livello 1 in aree coperte da studi di MS1. Per il calcolo delle amplificazioni in questo livello si utilizzano: • le geometrie delle aree MOPS • le colonnine rappresentative della MOPS per stabilire una successione stratigrafica • dati geofisici (es. misure di rumore) per stimare la profondità del bedrock e una Vs dei terreni di copertura • mappa Vs30 globale. La valutazione integrata di tutti questi elementi permette l’assegnazione di una Vs30 agli oggetti fisici del sistema. Amplificazioni: Livello1 inaree non coperte da studi diMS1. Per il calcolodelle amplificazioni in questo livello si utilizzano per quanto possibile le informazioni della cartografia geologia e

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