GNGTS 2017 - 36° Convegno Nazionale

396 GNGTS 2017 S essione 2.2 geotecnica disponibile in vari studi e progetti . In particolare: • carte geologiche a scala di dettaglio; • sondaggi effettuati per progetti pubblici (es. scuole, ponti, aree pubbliche, ecc.) e privati (es. unità abitative); • dati geofisici (es. misure di rumore) per stimare la profondità del bedrock e una Vs dei terreni di copertura; • mappa Vs30 globale. La valutazione integrata di tutti questi elementi permette l’assegnazione di una Vs30 gli oggetti fisici. Amplificazioni: livello 2 per edifici strategici fondamentali. Il livello 2 si applica solo per il sottosuolo di un intorno degli edifici strategici. Per gli altri elementi del CT si utilizzano i risultati del livello 1. La funzione di amplificazione (amplificazioni periodo per periodo) è costruita con la stessa metodologia di MS2 (Gruppo di lavoro MS, 2008: abachi litostratigrafici): il sottosuolo dell’edificio strategico viene associato a un modello di sottosuolo predefinito che è stato precedentemente studiato e analizzato con metodi numerici. Amplificazioni: Livello 3 per edifici strategici fondamentali. Se per il sottosuolo degli edifici strategici è presente uno di studio di MS3 (Gruppo di lavoro MS, 2008) si utilizza lo spettro calcolato in superficie. Pericolosità sismica locale: deformazioni permanenti. Per quanto riguarda il calcolo del parametro di deformazione permanente del terreno, necessario per la valutazione di operatività delle infrastrutture di connessione ed accessibilità, bisognerà anche qui distinguere il caso di quelle localizzate in aree instabili riportate in una carta di MS dal caso di quelle non coperte da mappe di MS. Sulla base dei dati disponibili (MS, carta geologica, inventario IFFI, carte PAI) si dovrà associare all’area una categoria di suscettibilità alla frana/liquefazione che per mezzo dei metodi riportati in HAZUS (NIBS, 2004) permetteranno il calcolo delle deformazioni permanenti. La metodologia HAZUS, sviluppata negli Stati Uniti ed utilizzata dalla FEMA al fine di valutare le perdite a seguito di un evento sismico, unisce conoscenze tecniche e scientifiche attraverso l’utilizzo di tecnologia GIS e produce stime di pericolosità per quantificare i danni pre e post evento. Anche nel caso delle deformazioni permanenti, dati ed elaborazioni avanzate costituiranno livelli di approfondimento più specifici. Conclusioni. Nel presente lavoro si descrive una metodologia preliminare per la valutazione della pericolosità sismica di base e locale finalizzata alla valutazione dell’operatività strutturale di un sistema di emergenza in area vasta (contesto territoriale). La metodologia è condizionata dalla presenza dei dati del sottosuolo. Gli studi MS rappresentano uno strumento molto efficace per fare questo tipo di valutazioni in quanto tra le attività di uno studio di MS c’è anche quella di archiviazione dei dati del sottosuolo. Le problematiche connesse al reperimento di dati per le infrastrutture sono maggiori rispetto a quelle degli elementi puntuali (edifici e aree di emergenza), che trovandosi nei centri abitati, sono stati valutati con gli studi MS. Infine è importante condurre una robusta analisi di sensibilità sui risultati dei campi di scuotimento agli oggetti generati da una pericolosità standard rispetto a quelli derivanti dall’utilizzo di una pericolosità spazialmente correlata. Bibliografia Crowley H., Bommer J.; 2006: Modelling seismic hazard in earthquake loss models with spatially distributed exposure. Bulletin of Earthquake Engineering 4(3):249–273 Esposito S., Iervolino I.; 2011: PGA and PGV spatial correlation models based on European multievent datasets. Bull. Seismol. Soc. Am. 101(5):2532–2541

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