GNGTS 2017 - 36° Convegno Nazionale

GNGTS 2017 S essione 2.2 413 contrario, le curve di dispersione con m=0 ed m=-1 sono caratterizzati da valori plausibili con la configurazione geologica dell’area. Le serie di curve di dispersione per le inter-distanze di 60 m e 80 m mostrano caratteristiche molto simili ma per un più ristretto intervallo di frequenza. Per quanto riguarda l’array “classico”, è stato utilizzato uno stendimento di 42 geofoni regolarmente spaziati di 5 m con geometria ad L; anche in questo caso, le vibrazioni ambientali sono state acquisite per 20 minuti con una frequenza di campionamento di 256 Hz. Risulta evidente che la curva di dispersione risultante ottenuta con il metodo ESAC corrisponde pressoché esattamente alla curva con m=0 (Fig. 2): ciò lascia ipotizzare che tra le curve di dispersione ottenute con la tecnica SPAC zero crossing, quella rappresentativa del sito possa corrispondere a quella caratterizzata contestualmente dai più bassi valori di V R e da un andamento decrescente con l’aumentare della frequenza. Tale caratteristica sembra essere confermata anche dagli altri test effettuati in diversi contesti geologici. Bibliografia Aki K.; 1957: Space and time spectra of stationary stochastic waves, with special reference to microtremors. Bulletin of Earthquake Research Institute, 35, 415 – 456. Ekstrom G., Abers G.A. and Webb S.C.; 2009: Determination of surface-wave phase velocities across USArray from noise and Aki’s spectral formulation . Geophys. Res. Lett. , 36, L18301, doi: 10.1029/2009GL039131. Ekstrom G.; 2014: Love and Rayleigh phase-velocity maps, 5–40s, of the western and central USA from USArray data . Earth and Planetary Science Letters, 402, 42–49. Ohori M., Nobata A. and Wakamatsu K.; 2002: A comparison of ESAC and FK methods of estimating phase velocity using arbitrarily shaped microtremor arrays. Bulletin of Seismological Society of America, 92, 6, 2323-2332. Pan Y., Xia J., Xu Y., Xu Z., Cheng F., Xu H. and Gao L.; 2016: Delineating Shallow S-Wave Velocity Structure Using Multiple Ambient-Noise Surface-Wave Methods: An Example from Western Junggar, China . Bull. Seismol. Soc. Am. 106(2). doi: 10.1785/0120150014. Pilz M., Parolai S., Picozzi M. and Bindi D.; 2012: Three-dimensional shear wave velocity imaging by ambient seismic noise tomography . Geophys. J. Int., 189, 501–512. Pilz M., Parolai S., and Bindi D.; 2013: Three-dimensional passive imaging of complex seismic fault systems: evidence of surface traces of the Issyk-Ata fault (Kyrgyzstan). �������� �� ����� ���� Geophys. J. Int., 194, 1955–1965, doi: 10.1093/gji/ggt214. MICROZONAZIONE SISMICA DI LIVELLO 3 AD AMATRICE: CARTE DI MS3 - PERCORSO METODOLOGICO E RISULTATI F. Pergalani 1 , G. Caielli 2 , M. Compagnoni 1 , R. De Franco 2 , J. Facciorusso 4 , C. Madiai 4 , G. Milana 5 , M. Moscatelli 3 , A. Tento 2 e Gruppo di Lavoro Amatrice 1 Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Politecnico di Milano 2 Istituto per la Dinamica dei Processi Ambientali, CNR, Milano 3 Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria, CNR, Monterotondo 4 Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Università degli Studi di Firenze 5 Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Premessa. In seguito al terremoto del 2016 che ha colpito i territori delle Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio, sono state messe a punto procedure finalizzate alla predisposizione di mappe di Microzonazione Sismica di livello 3 (MS3) (ICMS, 2008). Il percorso metodologico ha previsto diversi passi che possono essere così riassunti: • campagna di rilievi geologici e geomorfologici finalizzata alla stesura delle carte geologiche, geomorfologiche e geologico-tecniche; • campagna di misure geofisiche sia attive sia passive finalizzata alla caratterizzazione geofisica dei litotipi; • campagna di indagini geotecniche in situ e di laboratorio, finalizzata alla individuazione

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