GNGTS 2017 - 36° Convegno Nazionale

GNGTS 2017 S essione 2.2 415 Modellazione numerica. In relazione alle caratteristiche morfologiche, geologiche, geotecniche e geofisiche dei siti oggetto di studio sono state effettuate modellazioni 1D e 2D. In particolare, i codici 1D sono stati utilizzati nel caso di condizioni con morfologia superficiale, unità litotecniche e tetto del substrato sismico sub-orizzontali, mentre i codici 2D sono stati utilizzati in presenza di valli strette, substrato sismico articolato, creste, dorsali. Per le analisi 1D sono stati utilizzati codici di calcolo che operano nel dominio delle frequenze e modellano il comportamento non lineare dei terreni mediante il metodo lineare equivalente (tipo Skake91, Idriss e Sun, 1992). Per le analisi 2D sono stati utilizzati programmi che conducono un’analisi lineare equivalente nel dominio del tempo (tipo Quad4m, Hudson et al. , 1993) e con frontiera assorbente, nel caso di effetti di valle, e programmi con elementi al contorno nel caso di effetti morfologici in roccia. Scelta delle sezioni e delle verticali analizzate. A partire dalle microzone omogenee, identificate sulla base dei dati geologico-tecnici, geotecnici e geofisici (Fig. 1), sono state definite le sezioni e le verticali significative, analizzate rispettivamente con modelli 2D e 1D. In linea di principio, la distribuzione delle sezioni e delle verticali ha permesso di includere tutti gli ambiti caratterizzabili in modo omogeneo sotto gli aspetti geologici, geomorfologici, geotecnici e geofisici influenti sull’amplificazione locale. Compatibilmente con considerazioni di carattere logistico ed urbanistico, le modellazioni numeriche sono state preferibilmente condotte lungo sezioni topo-stratigrafiche ‘maestre’, tracciate lungo direzioni ortogonali o parallele rispetto ai lineamenti morfologici principali superficiali ed il più possibile ortogonali rispetto ai lineamenti morfologici sepolti. In entrambi i casi le sezioni hanno rispecchiato gli elementi stratigrafici e litologici fondamentali, in modo da consentire l’estrapolazione dei risultati delle analisi nella stesura di una mappa di MS3 (Fig. 2). Validazione del modello di sottosuolo in base ai rapporti spettrali. Le misure di rumore ambientale e le registrazioni di eventi deboli sono state utilizzate nella validazione dei modelli di sottosuolo 1D e 2D. Il buon accordo tra la frequenza fondamentale (e le successive armoniche) evidenziata dai rapporti HVSR o HVRS (rapporti spettrali a stazione singola basati rispettivamente su spettri di Fourier o di risposta) o SSR (rapporti spettrali rispetto ad un sito di Fig. 2 - Carta geologico-tecnica, sezioni e MOPS.

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