GNGTS 2017 - 36° Convegno Nazionale

GNGTS 2017 S essione 1.1 15 delle Muse, inaugurato una decina d’anni dopo in un’altra via della città. Ad ogni modo, è un caso interessante per due motivi. Da un lato, perché si tratta di un evento da inserire nei cataloghi e nella storia sismica della città. Dall’altro lato, perché potrebbe essere una “prova” dell’esistenza di una tendenza di cui si sospetta l’esistenza: che nell’epoca della Restaurazione, ovvero negli anni che seguirono le guerre napoleoniche, ci sia stato l’orientamento nella politica dell’informazione di riportare notizie rassicuranti riguardo l’ordine pubblico e che sminuivano il carattere di eventi che potessero alterarlo, come le calamità naturali. Per rimanere ad Ancona, un altro evento di cui si è trovato traccia, è un afterschock del terremoto del 23 dicembre 1690. Le notizie segnalano che una nuova forte scossa di terremoto aveva fatto cadere “alcune Case di quelle ch’erano state offese dall’antecedente Terremoto” ( Corriere Ordinario , 1.02.1691), e che la scossa fece “ much damage ” ( The London Gazette , 29.01-2.02.1691, n. 2632). Il terremoto anconetano di dicembre 1690 è l’ultimo elencato da Marcello Bonito nel suo Terra Tremante, pubblicato l’anno successivo. Probabilmente proprio alla fine del 1690 Bonito concluse la raccolta di dati, e l’ afterschock di gennaio rimase fuori dal repertorio e quindi pure dal lavoro di Baratta (1901) e dai cataloghi che da lui hanno tratto informazioni. Tuttavia, altre scosse che avrebbero causato danni nel Regno di Napoli, pochi anni prima della pubblicazione di Terra Tremante non vi compaiono. Questo ci porta alla seconda parte di questo intervento. La rilettura di un testo chiave: la Terra Tremante di Marcello Bonito. Il noto testo di Marcello Bonito, Terra Tremante (1691) è un prezioso lavoro di erudizione storico-sismologica e costituisce ancora un utilissimo strumento per la ricerca odierna. Non c’è bisogno di sottolineare l’importanza per la sismologia storica e in particolare per quella dell’allora Regno di Napoli. Infatti, il testo di Bonito è una delle fonti più importanti per Mario Baratta (1901). Dagli otto eventi segnalati dal Baratta tra il 1680 e il 1690 nel Regno di Napoli, sei provengono da Terra Tremante . Proprio per questo motivo è importante capire come Bonito ha elaborato il suo testo per spiegarne le lacune informative e per indicare il mezzo per superarle. Come riferisce Antonio Parrino, ovvero l’editore di Terra Tremante, Marcello Bonito si dedicò a questo studio incitato dal terremoto del 5 giugno 1688, per il quale si era trovato in “non lieve pericolo”. Quindi, considerando che le prime richieste di autorizzazione per la pubblicazione sono del dicembre 1689, Bonito avrebbe lavorato quasi un anno e mezzo per la prima stesura del testo. Tuttavia, le dettagliate notizie successive a quella data, e la data della prefazione del gennaio 1691, indicano che Bonito continuò ad aggiornare fino all’ultimo le sue informazioni (fino al terremoto anconetano del 23 dicembre 1690). Gli autori citati da Bonito per i decenni precedenti alla pubblicazione del volume sono eruditi quali Girolamo Brusoni e Flaminio Mezzavacca, le cui opere però non coprono gli anni ’80 e a stento danno informazioni sugli anni ’70 del XVII secolo. Per gli anni ’80, il primo terremoto registrato dal Bonito riferito al Regno di Napoli è quello del 25 aprile 1685, accaduto nel salernitano. Bonito dichiara che la notizia gli è stata data da Domenico Confuorto, il quale, continua Bonito, sta “fabbricando” la cronaca “di tutti gli accidenti notabili, che vanno succedendo nel Regno”. I Giornali di Confuorto (pubblicati solo nel 1930) sono altresì la fonte del Bonito per i successivi terremoti: nel 1687, di nuovo il 25 aprile, a Napoli e nella costa amalfitana e, nell’autunno dello stesso anno, a Tropea. Per quest’ultimo evento, Bonito menziona inoltre le informazioni personali che ricava dai suoi parenti sparsi nel Regno e un “avviso di Calabria”, citato dallo stesso Confuorto. Dal Confuorto e da una Relazione stampata a Napoli, Bonito riprende le notizie del terremoto e maremoto accaduto in Perù. Poi, il terremoto del 5 giugno 1688, quello che lo spinse a comporre Terra Tremante. Per comporre il resoconto di questo terremoto, Bonito si avvalse del testo di Vincenzo Magnati, ma, allo stesso tempo, cominciò a raccogliere in prima persona altre informazioni, come quella offerta dai suoi parenti. Poco tempo dopo si verificò il terremoto in Puglia e Bonito ancora si serve del Confuorto e dalle lettere arrivate a Napoli per molti particolari.

RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ4NzI=