GNGTS 2017 - 36° Convegno Nazionale

GNGTS 2017 S essione 2.3 459 del 26 e 30 ottobre, e riprese nel mese di novembre 2016, risulta necessario associare al danno osservato il corretto valore massimo di PSA sperimentato dalla chiesa prima del sopralluogo. Risulta, infatti, che 51.5% delle chiese del campione è stato rilevato prima del 26 ottobre, mentre il rimanente 48.5% delle chiese del campione sono state visionate a partire dal mese di novembre 2016. Dalla Fig. 1, si può notare che la distribuzione del livello di danno è in discreto accordo con i livelli massimi di PSA 0.30 s registrati; tuttavia sono anche evidenti alcuni casi in cui i livelli di danno osservati appaiono eccessivi rispetto ai valori di PSA registrati (elevate distanze epicentrali). Anche limitando il campione a corpi di fabbrica morfologicamente affini, i valori di danno osservato a parità di intensità sismica risultano estremamente dispersi a causa di fattori non direttamente legati all’evento, come, ad esempio, la presenza e la natura di danno pregresso e lo stato manutentivo (Casapulla et al., 2017). Per individuare una relazione tra evento e danno è necessario operare una “omogeneizzazione” del campione, in questo caso effettuata adottando dei coefficienti di correzione che possano essere definiti sulla base delle sole informazioni presenti sulla scheda (Carbonari et al., 2017). Nella Fig. 2, sono riportate le distribuzioni degli indici di danno in funzione della massima PSA 0.30 s subita dall’edificio sino al momento del sopralluogo, tenendo conto dei fattori introdotti, considerando sia l’intero campione che le sole chiese con impianti semplici. A partire dalle rielaborazioni fatte sul rilievo del danno delle chiese danneggiate dal sisma Marche-Umbria del 1997, Lagomarsino e Podestà (2004a, 2004b) hanno definito delle leggi di vulnerabilità che esprimono il danno medio atteso in base all’intensità macrosismica EMS-98 registrata. Ipotizzando 3 diversi valori di indice di vulnerabilità (iv=0.4, 0.6 e 0.8), in Fig. 3 sono riportate le curve di vulnerabilità determinate empiricamente sulle quali sono sovrapposte le curve ottenibili dal dato sperimentale del campione oggetto di studio. Per correlare i valori della PGA ai valori della scala EMS 98 è stata adottata la legge di Murphy O’Brien (1977). Dal confronto dei dati osservati in seguito al terremoto del Centro Italia, 2016 si può notare come la stima del danno medio sia relativamente corretta per bassi valori di intensità macrosismica. Tuttavia, per alti valori di I l’indice di vulnerabilità iv del campione è risultato Fig. 2 - Distribuzione dell’indice di danno corretto i d,c in funzione della massima PSA0.30s sino alla data del sopralluogo: a) intero campione; b) chiese ad una sola navata; c) chiese ad una sola navata con solo danno sismico. Fig. 3 - Confronto tra le curve di vulnerabilità, valutate con le espressioni proposte da Lagomarsino e Podestà (2014a, 2014b) per tre valori dell’indice di vulnerabilità (iv = 0.2, 0.4, 0.6) con le curve ottenute per: a) intero campione; b) chiese ad una navata con o senza abside.

RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ4NzI=