GNGTS 2017 - 36° Convegno Nazionale

16 GNGTS 2017 S essione 1.1 Marcello Bonito d’ora in poi comincia a servirsi in modo sistematico delle notizie delle gazzette a stampa e degli avvisi manoscritti. Da queste fonti ricava le informazioni sui terremoti di Smirne (10.07.1688), di Puglia (21.09.1689), in Liguria (ottobre 1689), Tirolo (20.12.1689), di Innsbruck (22.03.1690), Costantinopoli (16.07.1690), in Croazia (ottobre 1690), e Villach (12.12.1690). Solo per il terremoto di Ancona, l’ultimo elencato, Bonito non offre indicazioni delle sue fonti. Si tratta di un disguido comprensibile, tenuto conto del desiderio di finire il lavoro e di vederlo stampato. In sintesi, è solo dopo il terremoto del 5 giugno 1688, che Bonito comincia a raccogliere in prima persona le notizie dei terremoti, e sceglie come fonte il primo giornalismo, stampato e manoscritto. Quindi, si possono trarre due conclusioni: la prima è che Bonito non aveva fonti per una buona parte degli anni ’70 né per gli anni ’80, perché non coperti dalle opere che aveva consultato. Solo il Confuorto gli offre informazioni, però a carattere personale. La seconda è che da quando Bonito comincia a servirsi di gazzette e di avvisi, le sue informazioni si moltiplicano: in un anno e mezzo si possono contare non meno di una decina di eventi, accaduti tra l’Impero, l’Italia, e le terre ottomane. Da questa analisi risulta che gli eventi accaduti negli anni ’70 e prima del 1688 sono cronologicamente troppo vicini per essere registrati dai testi consultati dal Bonito, però sono accaduti prima che egli abbia cominciato a raccogliere i dati sui terremoti a lui coevi. Un’altra indicazione sorta da questo esame è l’importanza che hanno avuto le notizie di tipo giornalistico per Marcello Bonito. Questo conferma il lavoro che si sta svolgendo da anni su questo tipo di documentazione storica; altre notizie di terremoti possono essere aggiunte alla lista di eventi da verificare e approfondire. Si tratta di tre eventi non menzionati da Bonito, e quindi assenti nei successivi repertori e cataloghi. Le notizie sono state tratte dalle gazzette a stampa dell’epoca o raccolte negli avvisi manoscritti conservati nell’Archivio Segreto Vaticano. Il primo è un terremoto che sarebbe accaduto in Basilicata, tra aprile e maggio del 1674; il secondo sarebbe successo in provincia di Salerno, nel novembre del 1680, e infine, il terzo a Paola, in Calabria, nel settembre 1682: “Napoli 5 Maggio 1674. (...) Con Lettere di Basilicata si è inteso che in quella Provincia si faceva sentire di quando in quando il terremoto con apportarvi alcun danno, e timore à quei Popoli à segno che la maggior parte di essi si erano portati ad habitare in campagna.” ASV. Segr. Stato – Napoli, n.81, c.355rv. “Naples, 27 Novembre. (…) Le 7 de ce mois, il y eut un tremblement de terre dans la Province du Principat, & plusieurs villes en ont esté fort endommagées, particuliérment celle de Bisacia & quelques autres dont les maisons, les Eglises & les Convents ont esté enitiérement rüinez.” Gazette . 28.12.1680, n. 110. “Napoli 15 Settembre 1682. (...) Avvisano di Calabria, che vi sia stato un spaventoso Terremoto, mà senza altro danno, che di poche Case, e che una Fontana detta di S. Francesco di Paola nella Città di Paola (…), si era all’improviso dopo tal Terremoto esiccata, (…), così gl’ hà posti [quelli Popoli] in grandissimo timore l’haverla veduta in un istante mancare.” ASV. Segr. Stato - Napoli, n. 94, c.549v. Romagna 1967 e 1725: eventi minori d ’ importanza locale. Vorrei finire con due casi di eventi minori. Uno di questi è interessante perché riguarda un’epoca recente. Si tratta di un terremoto profondo che si avvertì il 30 dicembre del 1967, in Emilia Romagna, Veneto, Trentino e in Toscana, con epicentro nell’Emilia Romagna orientale, però con danni che non superano il VI grado nella scala MCS. Il lavoro di digitalizzazione e di messa in rete degli inventari di archivi comunali della Regione Emilia Romagna (ibc.regione.emilia-romagna.it ), ha permesso di rintracciare qualche informazione riguardo le perizie dei danni nel comune di Alfonsine, località che si trova proprio nell’area epicentrale del terremoto. Questo comune non solo non compare nel Piano Quotato del terremoto, ma non registra nella sua storia sismica nessun evento sopra il V grado. Quindi,

RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ4NzI=