GNGTS 2017 - 36° Convegno Nazionale

GNGTS 2017 S essione 2.3 473 50% delle analisi della CLE si trova nell’ultima sottoclasse relativa agli Indici probabilistici (sottoclasse E, Probabilità di Operatività <1%), sottolineando perciò la presenza di notevoli criticità intrinseche al sistema (complessità, scarsa ridondanza delle infrastrutture e carenze legate agli indici di qualità degli elementi), indipendenti dal sisma. La semplificazione effettuata con la CLE ridotta migliora questa percentuale portandola al 40% (12 comuni su 30 in classe E). Inoltre esaminando anche i parametri associati (media e deviazione standard), il valor medio della probabilità medio alto (sottoclasse 1 e 2), associato ad una deviazione standard bassa (sottoclasse a e b), è indicatore di sistemi le cui basse Probabilità di Operatività a T=0 sono ascrivibili alla complessità dei sistemi e a criticità diffuse nei sistemi stessi. All’aumentare della severità del sisma (T=475), la distribuzione del campione tende ad un progressivo peggioramento, portando il 77% dei comuni nell’ultima sottoclasse di Operatività (70% per le CLE ridotte). Conclusioni. La comparazione dei risultati delle analisi della CLE, relative a comuni con diverse caratteristiche, fa emergere la disomogenea interpretazione del concetto di sistema minimale di gestione dell’emergenza: dalle elaborazioni svolte emerge, infatti, come i bassi valori degli Indici di Operatività Globali siano anche riconducibili al sovradimensionato numero di nodi strategici, squilibrato rispetto alle dimensioni del comune e del relativo sistema emergenziale. La sperimentazione effettuata parallelamente sulle analisi della CLE nella loro formulazione ridotta, evidenzia la non corretta interpretazione di sistema minimale, sottolineando altresì la necessità di far intervenire nell’analisi e nella relativa formulazione del modello I.OPà.CLE il concetto della ridondanza funzionale . Un ulteriore e non trascurabile aspetto riguarda anche la presenza di significative criticità intrinseche alle singole componenti e quindi ai sistemi, che riducono fortemente l’operatività anche in assenza del sisma, potendo da ciò concludere che la individuazione degli elementi strategici nei piani di emergenza avvenga spesso su elementi non sempre perfettamente idonei allo scopo. Bibliografia Albarello, D., Mucciarelli, M., 2002. ������� ������ ��������� ����� ����������� ������������ ���� �� ����� Seismic hazard estimates using ill-defined macroseismic data at site. Pure and Applied Geophysics, 159 , 1289-1304. Commissione tecnica per la Microzonazione sismica, 2014. Manuale per l’analisi della Condizione Limite per l’Emergenza (CLE) dell’insediamento urbano. draft 1.0. Betmultimedia, Rome. D’Amico, V., Albarello, D., 2008. SASHA: A computer program to assess seismic hazard from intensity data. Seismological Research Letters, 79 , 663-671. Dolce, M., 2012. The Italian National Seismic Prevention Program. Proceedings of 15 th World Conference on Earthquake Engineering . September 24-28, Lisbon. Dolce, M., Speranza, E., Di Pasquale, G., Giordano, F., Bocchi, F., 2013. Indici di operatività per la valutazione della condizione limite di emergenza (CLE). Atti del XXXII Convegno Nazionale GNGTS. Trieste, 382-389. Dolce, M., Speranza, E., Bocchi, F., Conte, C., 2017a. Il metodo I.OPà.CLE per la formulazione ed il calcolo di Indici di Operatività per la valutazione della Condizione Limite di Emergenza. XVII Convegno ANIDIS “L’ingegneria Sismica in Italia”, Pistoia. Dolce, M., Speranza, E., Bocchi, F., Conte, C., 2017b. ������������� ���������� �� ���������� ����������� ���������� Probabilistic assessment of structural operational efficiency in emergency limit conditions – the I.OPà.CLE method. ���������� ��������� �� �������� �� ���������� Manuscript submitted to Bulletin of Earthquake Engineering, Springer. INU, 2013. S trategie di mitigazione del rischio sismico e pianificazione - CLE: Condizione Limite per l’Emergenza . Urbanistica Dossier .

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