GNGTS 2017 - 36° Convegno Nazionale

GNGTS 2017 S essione 2.3 483 rapido delle criticità riscontrate. Questa fase, denominata RECS (Ricognizione esperta per la caratterizzazione strategica), si avvale di strumenti di rilievo messi a punto dai ricercatori di SPRINT-Lab, che consentono di trasporre al settore tecnico l’attività di triage attuata in medicina delle catastrofi. Il triage tecnico consente di classificare le criticità in termini di gravità, urgenza e impatto e di distinguere le necessità di intervento tra ordinarie e speciali. Sono classificati interventi speciali gli interventi complessi o che richiedono un’interfaccia specialistica per una gestione concordata con Autorità preposte (es. MiBAC, ANAS, DICOMAC, ecc.). Gli altri interventi sono classificati come ordinari e gestibili autonomamente attraverso le procedure ordinarie di soccorso tecnico urgente del Corpo Nazionale. Gli interventi speciali vengono presi in carico dal NIS (Nucleo interventi speciali dell’STCS), che cura tutto il processo di trattamento: dalle verifiche di fattibilità, alla progettazione concertata con le autorità, alla realizzazione, fino alla consegna dell’opera una volta terminata. Questo tipo di organizzazione è stato messo a punto attraverso un attento processo di capitalizzazione delle esperienze che ha sfruttato la sinergia tra scienza, esperienza e applicazione pratica avvenuta grazie alla collaborazione tra Vigili del fuoco e ricercatori dello SPRINT- Lab dell’Università di Udine. In particolare, fa leva sulle esperienze delle emergenze sismiche de L’Aquila (2009), dell’Emilia (2012), della Garfagnana-Lunigiana (2013) e delle missioni internazionali in Nepal (2015) e in Ecuador (2016). Lungo tale percorso di capitalizzazione, i ricercatori di SPRINT-lab, presenti sul campo a fianco dei vigili del fuoco, hanno progettato e sviluppato metodi e tecniche che sono state applicate e testate durante la gestione delle varie emergenze sismiche, producendo, progressivamente, nuovi strumenti e procedure standardizzate. Prima la realizzazione del Vademecum STOP per la realizzazione delle opere provvisionali post-sisma (Grimaz, 2011), poi l’introduzione del triage dell’edificato per la classificazione delle criticità e la pianificazione degli interventi (Grimaz e Malisan, 2012), e, infine, la progettazione dell’intero modello organizzativo del STCS, oggi operativo in seno al Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco (Grimaz et al. , 2016). L’organizzazione del Sistema STCS comprende anche una Unità scientifica dell’Università di Udine, in forza di una convenzione tra Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco e l’Ateneo friulano. Un banco di prova significativo di questo modo di operare e soprattutto degli strumenti organizzativi ed operativi messi a punto si è avuto durante il terremoto dell’Italia centrale del 2016. Particolarmente importante è stato il ruolo giocato dall’Unità scientifica di supporto che ha assistito, in back-office , le attività del STCS. Nel seguito si traccia la sintesi di questa esperienza. La risposta del sistema STCS a seguito del terremoto in Italia centrale. Le prime ricognizioni. A seguito del terremoto del 24 agosto 2016 in Italia Centrale è stato attivato il sistema STCS con il mandato di procedere con la fase RECS. Unità operative dei vigili del fuoco hanno ispezionato il territorio colpito individuando dapprima le principali criticità per la transitabilità delle strade di maggiore interesse per le attività di soccorso. Questa prima fase, attuata con 4 unità di personale è durata 5 giorni ed è stata condotta in modo assolutamente indipendente dalle operazioni di soccorso. Per il censimento sono stati utilizzati i dispositivi radio in dotazione con una procedura denominata RCP-Radio Check Perlustrativo, progettata per operare anche in assenza di collegamenti telefonici o internet. Contestualmente, presso la sede del laboratorio SPRINT-lab dell’Università degli Studi di Udine, è stata attivata l’Unità scientifica STCS pronta a supportare, in back-office , le unità operative sul campo nelle operazioni di triage e di messa in sicurezza. Il triage dell’edificato. L’attività di triage dell’edificato è iniziata in modo sistematico il 29 agosto 2016, terminate le operazioni di soccorso alle persone coinvolte nei crolli. L’attività è stata organizzata tenendo conto delle informazioni al momento disponibili, ivi comprese quelle acquisite nella fase RCP. L’attività in back-office ha riguardato l’adattamento degli strumenti di rilievo per il triage tecnico dell’area colpita, la progettazione del sistema per lo scambio delle informazioni via rete e per il processamento in remoto dei dati rilevati, nonché la definizione

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