GNGTS 2017 - 36° Convegno Nazionale

486 GNGTS 2017 S essione 2.3 Riconoscimenti Si ringraziano tutti i colleghi del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco e gli studenti che hanno collaborato e dato supporto alle attività dell’Unità scientifica del sistema STCS allestita presso l’Università di Udine. Bibliografia Grimaz, S. and Ponticelli, L. (2010); Le collaborazioni scientifiche tra il Corpo Nazionale e le Università a seguito del terremoto inAbruzzo del 6 aprile 2009: risultati conseguiti e possibili collaborazioni future, in: Atti del Convegno: Dall’Irpinia all’Aquila. I vigili del fuoco trent’anni dopo. Napoli, 22 novembre 2010, Napoli. Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, 2010. Grimaz, S. (2011); Management of urban shoring during a seismic emergency: advances from the 2009 L’Aquila (Italy) earthquake experience, Bollettino di Geofisica Teorica ed Applicata, 52, No. 2, 2011, pp. 341-355. Grimaz, S. and Malisan, P. (2012); Supporto alle decisioni nelle operazioni di messa in sicurezza in emergenza post-sisma. L’esperienza del terremoto dell’Emilia 2012, in: Atti del 31° Convegno Nazionale GNGTS. Tema 2: Caratterizzazione sismica del territorio., Potenza, 20-22 novembre 2012, pp. 47-55. Grimaz, S., Malisan, P., Bolognese, C., Ponticelli, L., Cavriani, M., Mannino, E. and Munaro, L., (2016); The Short Term Countermeasures System of the Italian National Fire Service for post-earthquake response, Bollettino di Geofisica Teorica e Applicata, 57, 2, 2016. Romano G., Lupica R., Pianese E., Manselli L., Ciannelli N., Gissi E., Ponticelli L., Bolognese C., Grimaz S., Zorzini F., Malisan P., Dusso A., Del Pin E., Barazza F. and Moretti A. (2016); L’utilizzo di strumenti innovativi da parte del corpo nazionale dei vigili del fuoco in occasione del terremoto del Nepal 2015 per la rapida stima dei danni e il supporto alle decisioni per la messa in sicurezza di edifici strategici e monumentali. Atti del convegno VGR2016 - Valutazione e Gestione del Rischio negli Insediamenti Civili ed Industriali- Istituto Superiore Antincendi – Roma, 13-15 settembre 2016. Gli scenari KF e tsunami del terremoto del 1905 (Calabria Occ., Tirreno SE) come strumento di analisi del rischio M.F. Loreto 1 , G. Pagnoni 2 , F. Pettenati 3 , A. Armigliato 2 , S. Tinti 2 , D. Sandron 3 , F. Brutto 4 , F. Muto 4 , L. Facchin 3 , F. Zgur 3 1 Istituto di scienze marine, cnr, bologna 2 Dipartimento di fisica e astronomia (difa), Univ. di Bologna 3 Istituto di oceanografia e geofisica sperimentale (ogs), Sgonico (TS) 4 Dipartimento di biologia, ecologia e scienze della terra (dibest), Univ. di Calabria, Arcavata di Rende (CS) L’Italia è una delle regioni sismicamente più attive nell’area del Mediterraneo centrale e uno dei paesi con il catalogo della sismicità storica più dettagliato al mondo (Fig. 1). Durante gli ultimi decenni la comunità scientifica ha investito grandi risorse nella valutazione del rischio sismico e da maremoto, e allo stesso tempo ha riconosciuto il grande valore dei dati storici quando utilizzati per vincolare i modelli di analisi del rischio. Il terremoto del 1905, che colpì le coste della Calabria Occidentale, è un interessante caso di studio che permette l’applicazione di modelli vincolati dalle informazioni storiche. In questo lavoro è stata effettuata un’analisi deterministica basata su scenari ipotizzando che un terremoto come quello del 1905 si verifichi sulla Faglia normale di Sant’Eufemia riconosciuta attiva (Loreto et al. , 2013). I risultati dei modelli sono stati analizzati insieme alle mappe degli effetti ambientali al fine di identificare aree maggiormente esposte al rischio. Dati e metodi. I dati utilizzati per effettuare quest’analisi sono rappresentati da dati geologici e strutturali di terreno acquisiti nell’ambito della tesi di dottorato di Brutto (2016), dati geofisici acquisiti in mare (sismica multicanale, sismica ad altissima risoluzione, batimetria ad alta risoluzione, tutti parte del progetto ISTEGE), e dati altimetrici ad alta risoluzione (10 m; Brutto, 2016, integrati con i dati ALOS World 3D-30 m; http://www.eorc.jaxa.jp/ , ©JAXA). L’analisi di dettaglio dei dati geologici e geofisici ha permesso di definire la geometria di input della faglia sorgente, ossia della Faglia di Sant’Eufemia, per la quale è stato definito un

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