GNGTS 2017 - 36° Convegno Nazionale

GNGTS 2017 S essione 2.3 487 piano di rottura di circa 40 km e uno slip cosismico di 2,3 m. Inoltre, utilizzando le formule di Wells e Coppersmith (1994) è stata calcolata una Mw = 6,9. Questi dati sono stati utilizzati per produrre gli scenari e le simulazioni di maremoto. Le simulazioni del maremoto (massima elevazione e inondazione) sono state eseguite con il codice numerico UBO-TSUFD, sviluppato e mantenuto dal Tsunami Research Team dell’Università di Bologna (Tinti and Tonini, 2013); mentre gli scenari del danno (intensità MCS derivate; Pettenati and Sirovich, 2006; Sirovich and Pettenati, 2009) sono stati calcolati con il metodo che utilizza la funzione cinematica KF (Sirovich 1996, 1997). Infine, sono stati valutati gli effetti ambientali che un terremoto di Mw = 5-5,5 (Hancox et al. , 1997) o di intensità MCS = V (Keefer, 1984) può generare. Risultati. La simulazione di propagazione dell’onda tsunami e gli scenari di inondazione mostrano che l’onda si propaga principalmente verso nord con elevazione massima nella zona del Golfo di Sant’Eufemia (Figg. 2a e 2b). Grazie alla elevata risoluzione della griglia, utilizzata per effettuare il modello (limitata alla parte centrale del golfo dove erano disponibili dati DEM con 10m di risoluzione), è stato possibile mettere in luce la presenza di un massimo locale nella parte a sud del golfo, ossia nell’area di Pizzo e Briatico. Questo massimo è probabilmente dovuto alla configurazione della linea di costa. In generale, la massima elevazione lungo la linea di costa raramente supera 1,5 – 2 m e l’inondazione termina a distanze variabili senza mai superare i 660 m verso nell’interno. Nonostante l’ingressione dell’onda sia abbastanza limitata Fig. 1 - Dati di morfo-batimetria a media risoluzione scaricata dal portale di EMODnet (http://portal.emodnet- bathymetry. eu/gebco-bathymetry-basemap). a) Schema strutturale del Mediterraneo modificato dalla mappa tettonica online (Wouldoper - Own work, CC BY-SA 1.0). Sismicità strumentale (2012-2013) scaricata dal sito EMSC (http://www. seismicportal.eu/ ). b) Mappa della sismicità storica (1000-2006) dal database sismico dell’INGV (Rovida et al. , 2011). c) Mappa degli tsunami derivata da Maramai et al. (2014): l’intensità tsunami è espressa nella scala Sieberg-Ambraseys. d) Mappa delle sorgenti sismogeniche mostranti le sorgenti individuali, modificata dal DISS (http: /diss.rm.ingv.it/dissmap/ dissmap.phtl). I più importanti eventi sismici sono evidenziati in bold.

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