GNGTS 2017 - 36° Convegno Nazionale

488 GNGTS 2017 S essione 2.3 Fig. 2 - a) Dominio computazionale fatto con griglia da 30 m utilizzata per studi di inondazione nel settore nord del Golfo di Sant’Eufemia. Il riquadro azzurro racchiude l’area modellata con una griglia da 10 m. b) Risultati del modello di inondazione in termini di altezza della colonna di acqua a terra, limitata al sotto-dominio ad alta risoluzione (Google Earth image). c) Mappa della distribuzione del danno sovrapposta all’immagine estratta da Google Earth. è comunque sufficiente ad inondare aree abitate (Gizzeria Lido, Marinella, Cafarone), aree attrezzate lungo le spiagge, zone industriali e villaggi turistici. La distribuzione delle intensità derivate MCS, sovrapposte all’immagine da satellite (Google Earth) dell’area del Golfo di Sant’Eufemia (Fig. 2c) ha permesso di effettuare una dettagliata analisi della distribuzione dei danni. Di fatto l’area nell’intorno di Gizzeria e del promontorio di Capo Vaticano risultano essere quelle maggiormente esposte al danno, ossia quelle che registrerebbero intensità MCS = X. Un evento simile al 1905 sarebbe in grado di innescare numerosi fenomeni di collasso proprio in queste due aree, dove l’esposizione al rischio è aumentato essendo aree con maggiore densità di popolazione (http://demo.istat.it ). Questa ipotesi ben si accorda con le mappe del rischio sismico d’Italia prodotte da Lucantoni et al. (2001), nelle quali la Calabria centro-occidentale è ad elevato livello di rischio a seguito dell’alto numero di persone che verrebbero coinvolte nei crolli di case per ogni comune. L’analisi dell’impatto ambientale è stata effettuata confrontando la distribuzione statistica degli effetti ambientali del terremoto storico del 1905 (estratti da Chiodo and Sorriso- Valvo, 2006) sul territorio e gli scenari di distribuzione del danno e inondazione da tsunami. Utilizzando i dati storici è stato possibile identificare un’area di ca. 40 km di raggio, dal centro della faglia, maggiormente interessata da fenomeni idraulici, contenuta in un’area di potenziale danno con raggio di ca. 130 km. La piana di Lamezia, dove sono presenti l’aeroporto, numerose attività economiche e centri abitati, ricade all’interno del cerchio ad elevato rischio di fenomeni idraulici. L’area potenzialmente esposta a fenomeni di instabilità si estende per ca. 110 km, con un’area ad elevato rischio di ca. 35 km di raggio, centrati sulla faglia. Un nuovo evento simile

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