GNGTS 2017 - 36° Convegno Nazionale

490 GNGTS 2017 S essione 2.3 Tribunale e altri) e gli edifici del progetto C.A.S.E. si comprende come L’Aquila possa essere considerata una delle città con il maggior numero di edifici sismicamente isolati nel mondo. La serie sismica che ha interessato l’Italia Centrale nel corso del 2016, ha avuto un importante risentimento nella città (GdL-INGV, 2016) ed è stata l’occasione, un caso quasi unico in Italia, per verificare il reale comportamento degli edifici dotati di sistemi di isolamento e le performances degli stessi in rapporto alle previsioni progettuali. Grazie alla presenza di diverse stazioni della rete accelerometrica nazionale RAN (Dolce, 2011) distribuite nel territorio della città è possibile ottenere informazioni dettagliate circa l’entità dello scuotimento sismico risentito nei vari siti di registrazione (Luzi et al. , 2008, Pacor et al. , 2011). L’esame di tali informazioni evidenzia la profonda differenza nel contenuto in frequenze delle varie forme d’onda, nonostante le accelerazioni di picco comprese in un range tra i 50 e i 70 cm/s 2 (Fig. 1). Ciò è dovuto ad un importante effetto, sulle caratteristiche del segnale sismico, prodotto dall’attraversamento dei depositi superficiali. Particolare rilevanza assume l’esame delle registrazioni della stazione AQK, situata a ridosso del rilievo su cui sorge il centro storico dell’Aquila, che evidenzia il particolare effetto di amplificazione di sito prodotto dalla successione stratigrafica che caratterizza l’area (Bordoni et al. , 2011; Gaudiosi et al. , 2014). Il centro storico della città dell’Aquila, infatti, è fondato su un terrazzo morfologico che sorge a circa 50 metri al di sopra dell’alveo del fiume Aterno. Le formazioni geologiche dell’area appartengono ad una sequenza detritica Quaternaria che fa parte dei bacini sedimentari continentali dellaValle dell’Aterno appoggiata sulle formazioni carbonatiche e che rappresentano il substrato geologico Meso-Cenozoico dell’area. La sezione geologica di Fig. 2, ripresa da (Nocentini et al. , 2017) evidenzia, sotto il centro storico, la presenza della prosecuzione a SE di una faglia associata a quella, ritenuta attiva Fig. 1 - Registrazione dir. N-S per la stazione AQK dell’evento del 30/10/2016. Fig. 2 - A) Sezione geologica del centro storico dell’Aquila. TRS: Colluvi rossi (Pleistocene superiore); CMA: Brecce dell’AquilaAuct. (Pleistocene medio); FGS e MDS: peliti e sabbie alluvionali (Pleistocene inferiore-medio); CRP e SLB: formazioni carbonatiche (Meso-Cenozoico) (modificato da Nocentini et al. , 2017). B) Spettro HVSR di microtremore misurato a Piazza Duono (da Del Monaco et al. , 2013).

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