GNGTS 2017 - 36° Convegno Nazionale

GNGTS 2017 S essione 2.3 491 e capace, del Monte Pettino che, con la faglia bordiera di Monteluco, delimitano un graben (ovvero una “fossa tettonica delimitata da due faglie distensive) che è localizzato dalla Fortezza spagnola a Porta Napoli ed è occupato dalla sequenza detritica Quaternaria. Questa è composta, dall’alto verso il basso, da “colluvi rossi” spessi 2-20 m del Pleistocene superiore; da brecce calcaree del Pleistocene medio spesse 20-100 m che rappresentano il colle terrazzato su cui insiste il centro storico (Brecce dell’AquilaAuct.); da “peliti e sabbie” alluvionali del Pleistocene medio-inferiore spesse almeno 200 m, che, a sua volta, sono appoggiate alle formazioni carbonatiche. A nord della faglia del Pettino, la stratigrafia è molto differente da quella della zona sud e quindi anche la caratterizzazione sismica di sito perché costituita da 20-30 m di Brecce dell’Aquila appoggiate alle formazioni carbonatiche. Il contrasto di impedenza tra il potente banco di peliti e il bedrock calcareo genera un’amplificazione nel range di frequenze comprese tra 0.4 e 0.6 Hz. Considerando che il campo di frequenze che caratterizza gli edifici isolati sismicamente è generalmente compreso tra 0,25 e 0,5 Hz, appare evidente la possibilità di innesco di indesiderati fenomeni di risonanza. Una ulteriore importante considerazione, risiede nel fatto che le vigenti Norme Tecniche per le Costruzioni, ai fini della valutazione degli effetti di amplificazione di sito, consentono l’impiego di una metodologia semplificata che permette di stimare i fattori di amplificazione di sito a partire dalle caratteristiche meccaniche del terreno nei primi 30 m di profondità (Vs30). Tale metodologia non è in grado di cogliere l’entità e le caratteristiche di fenomeni come quello appena descritto. Utilizzando la metodologia semplificata del § 3.2.2 delle Norme Tecniche per le Costruzioni 2008 in un sito rappresentativo dell’area del centro storico della città, si ottiene generalmente una categoria di suolo di tipo B, proprio in considerazione del fatto che, nella maggior parte dei casi, nell’ambito dei primi 30 metri di profondità si incontrano esclusivamente i colluvi e le brecce. La valutazione delle caratteristiche dinamiche del deposito risulta quindi effettuata sulla base di un’informazione parziale e poco significativa che può portare a una sottostima dell’azione di progetto per il dimensionamento del sistema di isolamento, potendo potenzialmente costituire un pericolo per la sicurezza della costruzione (Fig. 3) Le considerazioni svolte nei precedenti paragrafi impongono una riflessione relativa alle prestazioni che gli edifici siti nell’area del centro storico dell’Aquila, con particolare riferimento a quelle che gli edifici dotati di un periodo di vibrazione fondamentale ricadente all’interno del range delle amplificazioni di sito, hanno avuto in occasione degli eventi sismici dell’Italia centrale. Come già evidenziato in precedenza, infatti, gli eventi principali del 24 agosto e del 30 ottobre 2016 hanno rappresentato la prima occasione significativa in cui si è potuto rilevare Fig. 3 - Spettro in accelerazione (sinistra) e in spostamento (destra) ottenuto dalle registrazioni di alcune stazioni della rete RAN e confronto con gli spettri di normativa per un sito di categoria di suolo B.

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