GNGTS 2017 - 36° Convegno Nazionale

GNGTS 2017 S essione 2.3 493 GdL-INGV; 2016: Rapporto di sintesi sul Terremoto in centro Italia Mw 6.5 del 30 ottobre 2016, doi: 10.5281/ zenodo.166019 Luzi, L., S. Hailemikael, D. Bindi D, F. Pacor, F. Mele, F. Sabetta; 2008: ITACA (ITalian ACcelerometric Archive): A Web Portal for the Dissemination of Italian Strong-motion Data, Seismological Research Letters, 79(5), 716–722. Doi: 10.1785/gssrl.79.5.716 Nocentini M., Asti R., Cosentino D., Durante F., Gliozzi E., Macerola L., Tallini M.; 2017: Plio-Quaternary geology of L’Aquila – Scoppito Basin (Central Italy). Journal of Maps , 13 (2), 563-574, doi: 10.1080/17445647.2017.13 40910. Pacor, F., Paolucci, R., Luzi, L., Sabetta, F., Spinelli,A., Gorini, A., Nicoletti, M., Marcucci, S., Filippi, L., Dolce M.; 2011: Overview of the Italian strong motion database ITACA 1.0, Bull Earthquake Eng, 9(6), 1723–1739. Doi: 10.1007/s10518-011-9327-6. Cartografia di supporto per il governo del territorio: dalla geologia alla pericolosità sismica al sito L. Martelli, G. Ercolessi Servizio geologico, sismico e dei suoli, Regione Emilia-Romagna, Bologna Introduzione. Gli enti preposti al governo del territorio, come le Regioni, per l’attuazione corretta ed efficace di politiche di prevenzione e mitigazione dei rischi hanno necessità di disporre di documenti ed elaborati cartografici, anche a scala regionale, rappresentativi delle condizioni di pericolosità e rischio del proprio territorio. Per quanto riguarda la pericolosità sismica, il documento di riferimento a scala regionale spesso utilizzato è la MPS04 realizzata da INGV, pubblicato con OPCM3519/2006 e disponibile on line nel sito web http://www.mi.ingv.it/pericolosita-sismica/ . Tale mappa, riferimento per la pericolosità sismica del territorio nazionale, rappresenta l’accelerazione massima del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni riferita a suoli rigidi e pianeggianti (Vs>800 m/s, ovvero suolo di categoria A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005 e D.M. 14/01/2008) e non tiene quindi conto delle condizioni geologiche e morfologiche locali che possono modificare il moto sismico alla superficie. I numerosi studi di risposta sismica locale e microzonazione sismica oggi disponibili indicano che alcune condizioni geologiche, ad esempio coltri decametriche di terreni poco consolidati poggianti su substrato rigido, possono amplificare notevolmente lo scuotimento, con fattori di amplificazione anche maggiori di 2. Quindi una mappa di pericolosità sismica per essere realistica e veramente utile agli Enti preposti al governo del territorio dovrebbe tenere conto dei potenziali effetti locali. Le conoscenze oggi disponibili, sia in termini di dati che di procedure, permettono di individuare e perimetrare con un buon grado di dettaglio e approfondimento, anche a scala regionale, le condizioni di pericolosità locale ed è quindi possibile realizzare una cartografia di pericolosità sismica che tenga conto anche degli effetti locali. Viene di seguito presentato e discusso un esempio di tale cartografia realizzato per il territorio dell’Emilia-Romagna. Dovendo realizzare un documento utilizzabile fino dalle prime fasi di governo del territorio, vale a dire già in fase di programmazione territoriale e pianificazione urbanistica, si è scelto di elaborare una cartografia che consideri soprattutto la pericolosità sismica per un intervallo di periodi T il più possibile significativo per le costruzioni ordinarie più frequenti. E’ stato quindi scelto di realizzare elaborati cartografici riferiti all’intervallo di periodi T compresi tra 0,1 s e 0,5 s, per T R =475 anni. Come indicatore della pericolosità sismica si è perciò optato per il parametro H MS proposto da Naso et al. (2016) definito come il prodotto del parametro Acceleration Spectrum Intensity (ASI PU ) di Von Thun et al. (1988), ovvero il valore integrale dello spettro

RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ4NzI=