GNGTS 2017 - 36° Convegno Nazionale

498 GNGTS 2017 S essione 2.3 Messa in sicurezza del costone roccioso di Monte Castello sovrastante l’abitato di Santa Croce in Agro del Comune di Castel San Giorgio e mitigazione del rischio sismico T. Montefusco 1 , G. Petroccelli 2 , G. Rega 3 1 Responsabile Servizio Protezione Civile, Comune di Castel San Giorgio (SA) 2 Ingegnere libero professionista 3 Geologo libero professionista Oggetto di questo studio è la mitigazione del rischio di frana mediante la messa in sicurezza di massi instabili e fratturati, in condizioni di incipiente crollo. Il territorio del comune di Castel San Giorgio copre una superficie di circa 1.363 Ha, dei quali circa 116 appartengono al demanio comunale; è posto a quota variabile sul livello del mare da un minimo di 59 m ad un massimo di 617 m. Il territorio comprende un’area pianeggiante, circondata dai rilievi carbonatici dei monti di Sarno ed Avella a nord, dai monti Picentini a sud est e dalle radici dei monti Lattari a sud. La valle di origine tettonica è attraversata dal torrente Solofrana che raccoglie le acque meteoriche provenienti dall’alta valle dei comuni di Solofra e Montoro nonché quelle di Bracigliano, Mercato San Severino e Siano, riversandosi nel fiume Sarno. Con l’intervento di messa in sicurezza del versante, operato sugli ammassi rocciosi attualmente in sede, vengono esaminate le implicazioni cinematiche e dinamiche dei crolli degli ammassi rocciosi in sito. E’ stata messa in sicurezza un’area di circa 1000 m 2 dimensionando in questo modo sia il rischio frane che quello idrogeologico attivo. L’attività sismica dell’Appennino Campano-Lucano-Molisano è caratterizzata da terremoti di elevata intensità con risentimento nell’area in esame, con notevoli danni alle strutture e infrastrutture. La massima intensità macrosismica rilevata rientra tra il VII e VIII grado della scala MCS, come si evince dalla Tab. 1 estratta da CPTI15 (Rovida et al. , 2016). Scenario di rischio: vulnerabilità territoriale di Monte Castello e dell’abitato di Santa Croce. Distacchi di grossi blocchi rocciosi instabili e fratturati (Fig. 1), con rischio di rimbalzo e/o rotolamento a valle, secondo diversi tipi di cinematismi, lungo i versanti inclinati e non protetti dalla vegetazione, a causa dei ricorrenti incendi sovrastanti l’abitato di Santa Croce, che ne costituisce il bersaglio (Fig. 2), con le sue civili abitazioni, infrastrutture viarie e tecnologiche, strutture di interesse pubblico ed artistico, luoghi ad alta concentrazione di persone. Tale area nel P.S.A.I. dell’Autorità di Bacino Campania Centrale è classificata ad alta Pericolosità (P4). Table 1 - Terremoti principali.

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