GNGTS 2017 - 36° Convegno Nazionale

516 GNGTS 2017 S essione 2.3 Riteniamo che questo metodo, basato su una combinazione ragionata di dati apparentemente disomogenei tra loro, possa fornire uno strumento operativo per due obiettivi principali distinti ma non alternativi: - supportare la definizione di una scala di priorità nella eventuale assegnazione di risorse pubbliche per la “messa in sicurezza” o azioni preventive nei diversi centri, e - fornire un quadro conoscitivo da utilizzare per aumentare la sensibilità e la consapevolezza di cittadini e amministratori dei territori identificati come maggiormente vulnerabili. L’analisi ha mostrato anche che il numero complessivo dei residenti nei 716 comuni selezionati è pari a 3,2 milioni, pari a circa il 5% della popolazione italiana. In che relazione sta questo risultato con la classificazione sismica del territorio? Ancora una volta è il tempo a fare la differenza. In Italia, come in quasi tutti i paesi del mondo (fanno eccezione la California e il Giappone, pro-parte) la normativa sismica si basa su modelli indipendenti dal tempo ( time independent ), per i quali la pericolosità sismica di oggi di Amatrice è la stessa di quella del 23 agosto 2016. Questo modo di procedere è giustificato sia dalla difficoltà di elaborare modelli dipendenti dal tempo ( time dependent ) in una regione complessa come l’Italia, sia dal fatto che se si progetta un’opera destinata a durare decenni o secoli si deve necessariamente valutare la pericolosità locale in una prospettiva di lungo termine. Ma quando il problema è quello di stilare delle priorità a fronte di risorse non infinite, la situazione si inverte e diventa fondamentale poter disporre di un’analisi dipendente dal tempo, come quella che abbiamo proposto. I risultati di questa analisi sono illustrati nel sito web dedicato, che funge da “ponte” verso le tre banche-dati utilizzate (http://storing.ingv.it/cfti/cftilab/forgotten_vulnerability/ ). Bibliografia DISS Working Group (2015). Database of Individual Seismogenic Sources (DISS), Version 3.2.0: A compilation of potential sources for earthquakes larger than M 5.5 in Italy and surrounding areas. http://diss.rm.ingv.it/diss/ © INGV 2015 - Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, doi: 10.6092 /INGV.IT -DISS3.2.0. Guidoboni E., G. Ferrari, D. Mariotti, A. Comastri, G. Tarabusi, G. Valensise (2007). CFTI4Med, Catalogue of Strong Earthquakes in Italy (461 B.C.-1997) and Mediterranean Area (760 B.C.- 1500), INGV-SGA, http://storing.ingv. it/cfti4med/. Valensise, G., G. Tarabusi, E. Guidoboni, G. Ferrari (2017). The forgotten vulnerability: a geology- and history-based approach for ranking the seismic risk of earthquake-prone communities of the Italian Apennines. International Journal of Disaster Risk Reduction. Disponibile online dal 7 settembre 2017. https://doi.org/10.1016/ j.ijdrr.2017.09.014. LA PERDITA ANNUA MEDIA COMUNALE (PAMC): UN INDICATORE ECONOMICO PER LA DEFINIZIONE DELLA MAPPA DEL RISCHIO SISMICO IN ITALIA M.A. Zanini, L. Hofer, F. Faleschini, C. Pellegrino Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale, Università degli Studi di Padova Introduzione. Ridurre le perdite economiche indotte da eventi sismici rappresenta una delle più importanti sfide del nostro tempo. Tale obiettivo richiede una conoscenza approfondita dei vari elementi che concorrono alla definizione del rischio sismico di un territorio, partendo dal livello della sismicità, valutando la suscettibilità al danneggiamento dell’edificato, e stimando l’impatto economico che il danneggiamento sismico genera. Il problema è particolarmente sentito in Italia, vista la frequenza e la violenza con cui i terremoti causano rilevanti perdite. Il Parlamento italiano ha pertanto deciso di intraprendere una politica d’incentivazione degli interventi di adeguamento/miglioramento sismico delle costruzioni esistenti, con i provvedimenti previsti dalla Legge 11 dicembre 2016 n. 232, cui ha fatto seguito il recente Decreto Ministeriale

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