GNGTS 2017 - 36° Convegno Nazionale
GNGTS 2017 S essione 3.2 607 misure di temperature sotterranee per l’individuazione di dislocazioni tettoniche D. Barbero 1 , A. Bucci A. 1 , P. Chiozzi 2 , D.A. De Luca 1 , M.G. Forno 1 , M. Gattiglio 1 , M. Lasagna 1 , M. Verdoya 2 1 Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Torino 2 Dipartimento di Scienze della Terra, Ambiente e Vita, Università di Genova Introduzione. Logs termici di precisione in piezometri, associati a indagini geologico- strutturali e idrogeologiche, si rivelano un valido strumento diagnostico sia per il riconoscimento di zone fratturate o interessate da importanti discontinuità tettoniche sepolte, in quanto la circolazione di fluidi in mezzi porosi può significativamente alterarne il regime termico, sia per dedurre la velocità di circolazione dell’acqua nel sottosuolo in differenti ambienti geologici. A scala metrica e chilometrica, sono spesso utilizzati due modelli teorici di trasporto convettivo del calore: i) flusso di calore convettivo verticale in strati semiconfinati, come proposto da Bredehoeft e Papadopulos (1965), ii) flusso di calore convettivo orizzontale in un acquifero, sviluppato da Bodvarsson (1973) e Ziagos e Blackwell (1986). Questi modelli ben descrivono i meccanismi di trasferimento di massa e di calore nel caso di scorrimento orizzontale di un fluido in un acquifero rispettivamente semiconfinato e confinato. In ammassi rocciosi fratturati, il profilo di temperatura misurata in piezometri può mostrare repentine variazioni causate dalla circolazione di fluidi all’interno di zone di frattura localizzate, le cui dimensioni possono variare da pochi metri ad alcune centinaia di metri. Queste anomalie di temperatura, osservate in molti pozzi, sono state fino ad oggi poco studiate a causa della loro valenza molto locale ed anche perché, per la loro valutazione è richiesto l’utilizzo di strumenti ad alta risoluzione e un passo di campionamento molto ravvicinato. In questo lavoro vengono presentate le misure di temperatura eseguite in un piezometro (S20) ubicato entro la cava di gesso di Moncucco Torinese, in corrispondenza al tratto più settentrionale di un’importante fascia di discontinuità tettonica, la Zona di Deformazione del Torrente Traversola (ZDTT). Questa struttura, collocata nel settore centrale dell’area collinare piemontese, è responsabile della traslazione differenziale dell’Altopiano di Poirino (240-325 Fig. 1 - A) Localizzazione della Zona di Deformazione del Torrente Traversola (ZDTT ) entro i rilievi collinari piemontesi, al limite tra Altopiano di Poirino e Rilievi dell’Astigiano, e del piezometro S20 utilizzato per le misure termometriche. B) modello geologico-strutturale e idrogeologico concettuale del sottosuolo al margine settentrionale della ZDTT: 1) livelli di marne intercalati a gessi fratturati; 2) gessi fratturati; 3) marne; 4) superficie topografica; 5) faglia principale connessa alla zona di deformazione.
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