GNGTS 2017 - 36° Convegno Nazionale

GNGTS 2017 S essione 3.2 667 Riconoscimenti Il prototipo di resistivimetro è stato realizzato in collaborazione con LSI-Lastem. La ricerca è stata parzialmente finanziata da Fondazione Cariplo, grant n° 2016-0785. Bibliografia Cardarelli E., Cercato M., De Donno G.; 2014: Characterization of an earth-filled dam through the combined use of electrical resistivity tomography, P-and SH-wave seismic tomography and surface wave data . J. of Appl. Geophys, 106 , 87-95. Hilbich C, Fuss C., Hauck C.; 2011: Automated time-lapse ERT for improved process analysis and monitoring of frozen ground . Permafr. Periglac. Process., 22 , 306-319. Kim J.-H., Yi M.-J., Song Y., Seol S.J.. Kim K.-S.; 2007: Application of geophysical methods to the safety analysis of an earth dam . J. of Environ. and Eng. Geophys., 12 (2), 221-235. Loperte A., Soldovieri F., Palombo A., Santini F. and Lapenna V.; 2016: An integrated geophysical approach for water infiltration detection and characterization at Monte Cotugno rock-fill dam (southern Italy) . Eng. Geol., 211 , 162– 170. Perri M. T., Boaga J., Bersan S., Cassiani G., Cola S., Deiana R.; 2014: River embankment characterization: The joint use of geophysical and geotechnical techniques . J. of Appl. Geophys. 110 , 5-22. Supper R., Römer A., Kreuzer G., Jochum B., Ottowitz D., Ita A., Kauer S.; 2011: The GEOMON 4D electrical monitoring system: current state and future developments. Instrumentation and data acquisition technology . In: Proc. GELMON 2011, Wien, Austria, 23-26, ISSN 1017 – 8880. Takakura S., Yoshioka M., Ishizawa M., and Sakai N.; 2013: Measurement of soil temperature in the slope of an embankment by using a large-scale rainfall simulator . In Proc. 11th SEGJ International Symposium, Yokohama, Japan, pp. 248-251. Sperimentazione alla scala di laboratorio per il monitoraggio di frane indotte da precipitazioni con misure geoelettriche time-lapse G. Tresoldi 1 , D. Arosio 2 , D. Brambilla 1 , A. Hojat 3,1 , V.I. Ivanov 1 , L. Longoni 1 , M. Papini 1 , M. Scaioni 1 , L. Zanzi 1 1 Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Politecnico di Milano, Italy 2 Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche, Università di Modena e Reggio Emilia, Modena, Italy 3 Department of Mining Engineering, Shahid Bahonar University of Kerman, Iran Introduzione. Secondo l’Inventario dei Fenomeni Franosi d’Italia (IFFI), al 2016 le frane censite in Italia sono 614.799, interessano un’area pari al 7.5% del territorio nazionale e il 70.5% dei Comuni italiani. Le frane indotte da precipitazioni, inoltre, per la loro evoluzione veloce, sono una grave minaccia per l’incolumità della popolazione, dei beni e delle infrastrutture del territorio che, in assenza di un sistema di allerta adeguato non possono essere salvaguardati. Lo studio e il monitoraggio di fenomeni franosi può essere realizzato a diverse scale e con diverse tecnologie, ma negli ultimi decenni le metodologie geofisiche sono state largamente utilizzate per questo scopo, grazie alla peculiarità di essere non invasive e di poter rilevare la variazione di parametri fisici in un volume di terreno. Per quanto riguarda le frane superficiali, analizzate in questo studio, uno dei fattori predisponenti per l’attivazione è l’apporto precipitativo, che va a determinare variazioni nel contenuto d’acqua del suolo e nella pressione interstiziale. Diversi ricercatori hanno constatato l’utilità di misure geoelettriche per la valutazione del contenuto idrico nel corpo di frane superficiali (Perrone et al. , 2008; De Bari et al. , 2011; Ravindran e Prabhu, 2012) e in alcuni casi è stato predisposto un sistema di monitoraggio in continuo (Supper et al. , 2008; Kuras et al. , 2009; Hilbich et al. , 2011). L’obiettivo di questo studio è quello di valutare, partendo dalla sperimentazione di laboratorio, l’applicabilità di un monitoraggio geoelettrico nel riconoscimento di un livello soglia di contenuto d’acqua per l’instaurarsi dell’instabilità di una frana superficiale.

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