GNGTS 2017 - 36° Convegno Nazionale

670 GNGTS 2017 S essione 3.2 Applicazione di Metodi Geofisici allo Studio di Beni Architettonici Vincolati a Supporto della Progettazione delle Opere di Risanamento e Restauro A. Trogu 1,2 , F. Loddo 1 , M. Cogoni 1 , G. Ranieri 1 1 Henge Srl Heritage Engineering Geophysics, Cagliari 2 Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura, Università di Cagliari Introduzione. Lo studio di beni architettonici di pregio storico, artistico, culturale è una tematica di interesse nel caso di interventi di risanamento e restauro, soprattutto in assenza di documentazione sulle caratteristiche dei manufatti. Il reperimento di dati accurati e precisi è inoltre spesso reso difficoltoso dalla presenza di vincoli di tutela che rendono inapplicabili la maggior parte delle metodologie diagnostiche. L’utilizzo di metodologie geofisiche non invasive (Cardarelli et al. , 2000) rappresenta talvolta l’unica possibilità per approfondire le conoscenze e fornire informazioni utili alla progettazione degli interventi. Le tecniche possono essere applicate sia per lo studio delle tipologie costruttive e delle murature (Marchisio et al. , 2001), che per la caratterizzazione del sottosuolo e dei terreni di fondazione (Gucci e Barsotti, 1995). Il presente lavoro illustra un approccio non invasivo allo studio della Chiesa di Santa Sabina, in Sardegna, e nello specifico dell’antico campanile, oggetto in passato di eventi di crollo e successiva parziale demolizione (Fig.1a). Gli obiettivi sono stati la valutazione della tipologia della muratura e del suo spessore, l’individuazione di vuoti all’interno della stessa e la valutazione delle caratteristiche fisiche dei materiali del sottosuolo in corrispondenza del campanile. L’approccio metodologico ha visto l’utilizzo del metodo GPR per lo studio degli spessori della muratura, della tipologia costruttiva, di discontinuità dovute a differenti materiali presenti, di lesioni, di aree degradate, etc. e dellaTomografia di Resistività Elettrica 3D (Santarato et al. , 2011) per la valutazione dell’omogeneità dei materiali presenti in corrispondenza della torre campanaria, della presenza d’acqua e di anomalie riferibili alla presenza di vuoti. I risultati ottenuti hanno consentito il reperimento delle informazioni utili al completamento della fase di progetto degli interventi di restauro. Metodi. GPR. È stato utilizzato un georadar IDS K2 Fastwave con antenna GSSI, modello 3101D, 900 MHz. Le misure sono state realizzate a campione in porzioni della muratura del campanile, sia internamente che esternamente, come indicato nella Fig.1b (parete del presbiterio (Settore A), parete ingresso laterale (Settore B), parete interna della torre (Settore Fig. 1 - a) Veduta dell’esterno del campanile. b) Distribuzione delle misure GPR all’interno e all’esterno della muratura del campanile: parete del presbiterio (A), parete ingresso laterale (B), parete interna della torre (C), parete navata laterale destra (D), parete esterna della torre, sopra il tetto della chiesa (E).

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