GNGTS 2017 - 36° Convegno Nazionale

702 GNGTS 2017 S essione 3.3 In questo lavoro, io uso la suddetta relazione approssimativamente lineare tra dati (pseudo) gravimetrici e profondità del basamento (Fig. 1) per definire i parametri di un semplice rescaling dei dati geofisici e ottenere così una stima di prima approssimazione dell’andamento in profondità del basamento (Fig. 2a). Si noti che questo primo risultato è ottenuto senza dover stimare o assumere alcun valore per il contrasto di densità. Ciò che è invece necessario, sono una serie di vincoli esterni che permettano di costruire un grafico della relazione profondità vs. gravità. In casi reali, tali vincoli possono essere stratigrafie di pozzi perforati nell’area in esame, sezioni sismiche o stime della profondità del basamento ottenute dagli stessi campi di potenziale esaminati (approccio ‘ self constrained ’). In questo studio ho usato come vincoli la profondità del basamento desunta da 5 pozzi virtuali ubicati in posizioni casuali nell’area in esame. Questa prima stima di profondità consente il calcolo del relativo campo a densità unitaria. Una regressione lineare tra il campo osservato e questo campo calcolato consente di determinare il contrasto di densità della sorgente (Fig. 2b), e quindi un nuovo calcolo del campo generato dal modello di prima approssimazione con la densità stimata. Fig. 1 - a) Relazione tra le profondità del basamento del modello di Bishop e i dati gravimetrici calcolati; b) relazione tra profondità del basamento del modello di Bishop e anomalie pseudo-gravimetriche. Fig. 2 - a) Stima di prima approssimazione dell’andamento in profondità del basamento, ottenuta mediante rescaling del campo gravimetrico usando i parametri della regressione lineare dei dati di Fig. 1a. b) Stima del contrasto di densità ottenuta dalla regressione lineare tra il campo osservato e il campo calcolato dal modello di Fig. 2a con densità unitaria. Il valore stimato in questo caso è di 494 kg/m 3 .

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