GNGTS 2017 - 36° Convegno Nazionale

42 GNGTS 2017 S essione 1.1 Fig. 1 - Una delle 3 trincee aperte nel 1998 da Galadini e Galli (2003) lungo lo splay di Prate Pala. La faglia disloca l’andosuolo del Neoglaciale contro le ghiaie oloceniche del conoide ed è sigillata da un colluvio storico. Questa faglia si è rimossa nel 2016. lunghezza, divenendo la prima faglia al mondo (?) a rompere in superficie dopo essere stata scoperta in trincea. Nel Catalogo dei Paleoterremoti d’Italia (Galli et al. , 2008), i due ultimi eventi individuati per via paleosismologica erano stati collocati analiticamente al 3002±1975 BC e all’828±1389 BC, anche se l’ultimo, verosimilmente, cadeva all’estremo recentiore della forchetta d’incertezza, poco prima del 240-480 AD, ma dopo il 50-265 AD (vedi in Galli et al. , 2017). Le nuove analisi paleosismologiche. I segmenti che compongono la master fault del sistema del Monte Vettore corrono tutti ad alta quota (tra 1600 e 2200 m s.l.m.) lungo i versanti acclivi occidentali della catena dei Sibillini, se non talora in cresta o ad oriente della stessa. Per questo motivo, sino ad oggi, le analisi paleosismologiche si erano concentrate sull’unico splay facilmente accessibile del sistema, il solo - tra l’altro - che interessasse depositi alluvio- colluviali post UMG. La circostanza con la quale l’intero sistema di faglie sintetiche e antitetiche si è palesato in superficie il 30 ottobre 2016 è stata determinante nell’individuare una serie di nuovi siti suscettibili di sottendere depositi tardo quaternari e quindi adatti allo scavo di trincee paleosismologiche (Figg. 2 e 3). In questa fase si presentano i risultati di tre trincee aperte tra maggio e giugno 2017 attraverso il più importante, lungo e continuo splay antitetico alla master , qui denominato faglia di San Lorenzo. La faglia è composta da due segmenti principali in relazione en échelon sinistra. Quello meridionale (Monte Abuzzago) è lungo oltre 1.3 km, con un overlap di circa 500 m e uno step over di 400 con il segmento contiguo di Monte Rotondo-Colle Infante, lungo invece 3.5 km (Fig. 2). Due trincee sono state aperte attraverso il segmento nord ed una su quello sud. Trincea 1 di Colle Infante. Questa trincea, ubicata tra Colle Infante e Monte Prata a circa 1600 m di quota, è lunga 12 m e profonda sino a 3 m. La faglia qui ribassa verso est il versante di Colle Infante, ponendo a contatto la formazione della Maiolica (Titoniano-Aptiano) con quella della Scaglia Rossa (Turoniano-Eocene). Nel blocco di tetto, ovvero nella sella morfologica controllata dai movimenti della faglia, sono intrappolati i depositi di versante provenienti dal Monte Prata e, in misura minore, da Colle Infante. Oltre a questi, lo scavo ha esposto colluvi ghiaiosi a matrice limosa, paleosuoli sepolti e cunei colluviali al piede della scarpata cosismica della faglia.

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