GNGTS 2017 - 36° Convegno Nazionale

GNGTS 2017 S essione 1.1 43 Fig. 2 - Dettaglio della zona centrale del sistema di faglie del Monte Vettore attivatosi nei terremoti del 2016. In rosso la fagliazione di superficie del 30 ottobre (Mw 6.56). 1-3, siti paleosismologici di Colle Infante, Portella del Vao e Capanna Ghezzi (faglia antitetica di san Lorenzo); 4, trincee 1-3 aperte nel 1998 da Galadini e Galli (2003) sulla faglia di Prate Pala. In background, stralcio della carta geologica di Pierantoni et al. (2013). L’analisi dei depositi ha evidenziato la presenza di almeno quattro eventi di fagliazione. L’ultimo, ça va sans dire , è quello del 30 ottobre 2016, con un rigetto verticale di circa 60 cm e la formazione di una beanza ad imbuto tra il blocco di letto (Maiolica) e i depositi al tetto, già quasi riempita dalle ghiaie sciolte circostanti. Un penultimo, evidenziato dalla fagliazione di due precedenti cunei colluviali di ghiaie grossolane sciolte e dalla formazione di una beanza riempita da ghiaie in matrice sabbiosa, del tutto simile a quella del 2016. Un terzultimo, testimoniato dalla presenza di un cuneo colluviale rifagliato dall’evento successivo. Un quartultimo riconoscibile dalla fagliazione dei depositi di versante a fondo trincea e dalla formazione del grosso cuneo di ghiaie grossolane sciolte al di sopra degli stessi (cuneo colluviale). Purtroppo, alcune delle datazioni della componente organica della matrice delle ghiaie di versante e dei colluvi non hanno dato risultati conclusivi, se non quelli necessari a definire: un termine post quem per il quartultimo evento - avvenuto successivamente alla metà del VI millennio BC; un possibile termine ad quem per il terzultimo - avvenuto al termine del IV millennio BC; un termine post quem per il penultimo - avvenuto successivamente al IVmillennio BC e molto prima del VII-IX secolo AD, età del paleosuolo sepolto che sigilla gli eventi precedenti il 2016. Nuove datazioni sono ancora in corso. Trincea 2 di Portella di Vao. Questa trincea - lunga 18 m e profonda fino a 4.5 m - è ubicata sul tip meridionale del segmento di Colle Infante-Monte Rotondo, in un tratto dove il rigetto cosismico del 30 Ottobre diminuisce bruscamente, sino ad annullarsi. Nonostante l’esiguità dei rigetti, lo scavo mostrava delle buone potenzialità paleosismiche in quanto la faglia, abbandonato il versante in calcari, attraversa - sbarrandola - la valle di San Lorenzo a monte della stretta di Portella di Vao, interessando i depositi di riempimento della valle (Fig. 3). Di fatto, la successione esposta è costituita da depositi lacustri e palustri, alternati a superfici di erosione e mantellati in alto da colluvi e suoli. Le due pareti della trincea, poste a circa 3 m

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