GNGTS 2017 - 36° Convegno Nazionale

GNGTS 2017 S essione 1.1 53 Mosca L. (1983): Manifestazioni di idrocarburi nella regione Emilia-Romagna . ENI SpA, vol. 2, rapp. int. Pondrelli S., Salimbeni S., Ekström G., Morelli A., Gasperini P., Vannucci G. (2006): The Italian CMT dataset from 1977 to the present . Phys. Earth Planet. Int., doi:10.1016/j.pepi.2006.07.008,159/3-4, pp. 286-303. Pondrelli S., Salimbeni S. (2015): Regional Moment Tensor Review: An Example from the European–Mediterranean Region . In: Encyclopedia of Earthquake Engineering (pp. 1-15). Springer Berlin Heidelberg, doi: 10.1007/978- 3-642-36197-5_301-1 Rovida A., Locati M., Camassi R., Lolli B., Gasperini P. (eds) (2016): CPTI15, the 2015 version of the Parametric Catalogue of Italian Earthquakes . INGV. doi :http://doi.org/10.6092/INGV.IT-CPTI15 Teatini P., Ferronato M., Gambolati G., Bertoni W., Gonella M. (2005): A century of land subsidence in Ravenna, Italy . Environ Geol. (2005) 47: 831–846 DOI 10.1007/s00254-004-1215-9.11 Vannucci G., Gasperini P. (2004): The new release of the database of Earthquake Mechanisms of the Mediterranean Area (Emma Version 2) . Ann. Geophys., 47, Suppl. To N. 1. RIFLESSIONI PER UN CATALOGO SISMICO DEI TERREMOTI DELL’ISOLA D’ISCHIA F. Mastino Geologo libero professionista, Viale Gorizia 22, Roma Il primo studioso ad occuparsi della sismicità storica dell’Isola d’Ischia fu Mercalli (1881) che, in un articolo uscito successivamente al forte terremoto del 1881, riporta un elenco di scosse molto incompleto. Dopo il terremoto catastrofico del 1883, gli studi sulla sismicità dell’Isola d’Ischia aumentarono in modo sostanziale (Mercalli, 1885; Johnston-Lavis, 1885), seppur senza condurre ricerche adeguate su documenti manoscritti e, in genere, materiale di archivio. Questo avviene solo per alcuni terremoti, in particolare per quello avvenuto nel 1796, di cui non si aveva alcuna conoscenza. Successivamente, il Baratta (1897) aggiunge nuove informazioni sui terremoti già conosciuti e avvenuti nel periodo 1800-1872. Questi studi, in parte, confluiscono nell’opera monumentale sui terremoti d’Italia del Baratta (1901), dove sono riportate una cinquantina di scosse avvenute ed avvertite ad Ischia. Baratta riporta notizie dei terremoti più forti, escludendo alcune scosse minori menzionate dal Mercalli (1885), dal Johnston-Lavis (1885) ed in altri studi. In tempi più recenti, nel primo catalogo parametrico dei terremoti d’Italia (CNR-PFG, 1985) sono riportate un totale di 66 scosse per Ischia, principalmente derivate dal Baratta (1901), perdondosi alcune scosse per il periodo antecedente al 1900, ma soprattutto reiterando gli errori commessi negli studi precedenti. Nel tempo, sono stati svolti studi adeguati soprattutto rivolti a revisionare i dati conosciuti sui forti terremoti del 1796, 1828 e 1883 (ING-SGA, 1995) e quelli del 1762, 1767, 1796 e 1828 (GNDT, 1995). Studi che hanno apportato solo poche nuove conoscenze in termini di dati inediti, se si escludono i terremoti del 1762, 1767 e 1796 per i quali non è stato aggiunto nulla a quanto già conosciuto. L’unico terremoto oggetto di uno studio scientifico approfondito e meticoloso è quello catastrofico del 1883. Il Servizio Sismico Nazionale effettua tale studio ad hoc, consultando documenti di archivio, visionando molte testate giornalistiche dell’epoca e libri a stampa, ricostruendo in modo dettagliato i danni verificatesi nelle varie località dell’isola. Il lavoro viene pubblicato nel 1998 (SSN) in un volume monografico. Più recentemente Molin et al. (2008) hanno condotto uno studio su molti terremoti forti e minori presenti nel CPTI (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani), mai revisionati in precedenza, e le cui conoscenze avevano come riferimento il solo catalogo del CNR-PFG. In questo studio sono stati revisionati, per l’isola d’Ischia, i terremoti avvenuti negli anni 1557, 1841, 1863, 1867 e 1980. Gli autori per questi eventi apportano poche nuove informazioni a

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