GNGTS 2018 - 37° Convegno Nazionale
GNGTS 2018 S essione 1.1 101 Michele, M., Di Stefano R., Chiaraluce L., Cattaneo M., De Gori P., Monachesi G., Latorre D., Marzorati S., Valoroso L., and Ladina C.; 2016: The Amatrice 2016 seismic sequence: A preliminary look at the mainshock and aftershocks distribution , Ann. Geophys. 59 , doi: 10.4401/ag-7227. Poupinet G., Ellsworth W. L., and Frechet J.; 1984: Monitoring velocity variations in the crust using earthquake doublets: An application to the Calaveras Fault, California , J. Geophys. Res., 89 , 5719–5731. Ratdomopurbo A. and Poupinet G.; 1995: Monitoring a temporal change of seismic velocity in a volcano: application to the 1992 eruption of Mt. Merapi (Indonesia) , Geophys. Res. Lett., 22 (7), 775–778. Soldati G., Zaccarelli L., Faenza L., and Michelini A.; 2015: Monitoring of crustal seismic velocity variations in the L’Aquila fault zone inferred from noise cross-correlation , Geophys. J. Int., 202 , 604-611. Weaver R. L., and Lobkis O. I.; 2001: Ultrasonics without a source: Thermal fluctuation correlations at MHz frequencies , Phys. Rev. Lett., 87 , 134301, doi:10.1103/PhysRevLett.87.134301. Zaccarelli L., Shapiro N.M., Faenza L., Soldati G. and Michelini A.; 2011: Variations of crustal elastic properties during the 2009 L’Aquila earthquake inferred from cross correlations of ambient seismic noise , Geophys. Res. Lett., 38 , L24304, doi:10.1029/2011GL049750. EFFETTI CUMULATIVI NELLE SEQUENZE SISMICHE E STIMA DEI PARAMETRI MACROSISMICI: COSA ABBIAMO IMPARATO DALLA SEQUENZA DEL CENTRO ITALIA DEL 2016- 2017 A. Tertulliani 1 , L. Graziani 1 , A. Rovida 2 , A. Antonucci 2 1 Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Roma, Italy 2 Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Milano, Italy La sequenza sismica del 2016-2017 in centro Italia, caratterizzata da forti scosse in un limitato periodo di tempo, ha messo in luce il problema della valutazione dell’intensità macrosismica di terremoti che alterano progressivamente il quadro di danneggiamento. La capacità di seguire e annotare l’evoluzione del danneggiamento di un edificato è condizionata dallo svolgersi della sequenza e dalla successione, nel tempo e nello spazio, delle scosse dannose. Se le scosse si susseguono in intervalli di tempo brevi, non è possibile prendere nota degli effetti delle singole scosse: quello che si rileva è il danno cumulativo. Anche nelle migliori condizioni, cioè quando è possibile fare rilievi dettagliati per ogni scossa, la stima dell’intensità di una località già affetta da un danno precedente diventa estremamente difficoltosa. Questa problematica è ancor più evidente quando l’intensità macrosismica viene stimata nella scala EMS-98, secondo la quale, da un punto di vista metodologico, la stima dell’intensità è basata sulla frequenza dei gradi di danno osservati su ciascuna classe di vulnerabilità dell’edificato. È evidente che stimare il grado di danno e la classe di vulnerabilità ad un edificio già danneggiato da una scossa precedente è un obiettivo difficilmente perseguibile. La scala, infatti, non da’ indicazioni su come valutare la resistenza di un edificio già danneggiato nè tantomeno come stimare l’aggravamento del danno. In termini pratici, l’unico modo oggettivo per registrare gli effetti di una scossa successiva ad una dannosa è quello di stimarne l’effetto cumulativo. In queste condizioni è infatti impossibile stimare un’intensità che non sia cumulata, a meno ovviamente del caso in cui gli effetti della prima scossa siano puramente transitori. Questa pratica ormai adottata in diversi terremoti recenti è tuttavia in contrasto con la metodologia tradizionalmente usata dalla sismologia storica per lo studio delle sequenze sismiche. L’approccio tradizionale è infatti quello di tentare di isolare l’impatto di ciascuna scossa dannosa, nonostante l’informazione che si ricava dall’analisi delle fonti generalmente permette di avere solamente una stima del quadro complessivo degli effetti dell’intera sequenza. La stima dell’intensità di singoli terremoti di una sequenza sismica produce talvolta risultati paradossali che possono avere importanti conseguenze sulla stima sia della localizzazione sia
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