GNGTS 2018 - 37° Convegno Nazionale

104 GNGTS 2018 S essione 1.1 Tuscania, che fu tuttavia la più danneggiata dall’evento. Sono stati recuperati e riordinati i dati presenti in letteratura, è stata effettuata una ricerca di documentazione inedita sull’evento, consultando gli archivi di Roma e di Viterbo e provincia, ed è stata infine intrapresa la rilettura dei criteri dell’assegnazione dell’intensità macrosismica in chiave attuale, utilizzando le procedure suggerite dalla scala EMS-98. La base di partenza del nostro lavoro è stata la mappatura dell’edificato ed il dettagliato rilievo del danneggiamento effettuato nell’immediato post-terremoto da Bartolucci et al. ,1972. Una seconda fase prevede lo studio di eventuali effetti di amplificazione locale tramite misure in situ. I terreni di fondazione sono le lave di Tuscania (una tefrite leucititica molto compatta) nella zona urbana più recente e nella parte sud-occidentale del quartiere medioevale entro le mura, mentre la restante parte del centro storico è fondata su tufi stratificati debolmente coerenti, con caratteristiche meccaniche scarse. Per quanto riguarda i materiali da costruzione, gran parte dell’edificato, comprese le più importanti costruzioni di proprietà delle famiglie gentilizie, le mura della città vecchia e le chiese più antiche, era stato costruito con tufo litoide rosso a scorie nere, e secondariamente in nenfro (un’ignimbrite tefritico-leucititica). Una minoranza delle costruzioni più moderne era edificata in cemento armato. Allo scopo di utilizzare le categorie di vulnerabilità e danneggiamento proposte dalla scala EMS-98 (Grünthal, 1998) abbiamo ricondotto la classificazione degli edifici del centro abitato di Tuscania utilizzata in Bartolucci et al. (Fig. 1) nelle seguenti categorie generali: classe A = edifici con muri portanti a sacco; classe B = edifici con muri portanti in blocchi squadrati di tufo o mattoni (‘conci’); edifici con muri portanti in muratura alla romana o ad opera incerta; classe C = edifici con telaio in cemento armato e tamponamento in blocchi squadrati di tufo. Per quanto riguarda le categorie del danneggiamento, abbiamomantenuto come informazione di partenza la classificazione originaria di Bartolucci et al. (1972), per poi rielaborarla in chiave di assegnazione dell’intensità macrosismica nella scala EMS-98. Pertanto, il danneggiamento è stato così suddiviso: grado di danno da 0 a 1 = edifici indenni, al massimo con screpolature agli intonaci; grado di danno 2 = edifici poco danneggiati, con lesioni a tramezzi e solai ma senza crolli, e strutture portanti indenni; grado di danno 3 = edifici mediamente danneggiati, con lesioni a muri portanti ma senza crolli, e con crolli di tramezzi e solai; grado di danno da 4 a 5 = edifici gravemente danneggiati, con crolli anche di muri portanti. La nuova mappatura del danneggiamento ha interessato 1400 edifici, dei quali 693 entro le mura medioevali e 707 nell’abitato moderno. Il quadro finale in termini di intensità, pur modulato su diverse configurazioni delle percentuali delle classi di vulnerabilità e dei gradi di danno, si è stabilmente posizionato al grado 8 EMS-98. Bibliografia Bartolucci G., Camponeschi B., Sonaglia A.; 1972: Il terremoto di Tuscania , Rassegna dei Lavori Pubblici, 5 , 185- 225. Console R., Sonaglia A.; 1972: Studio del terremoto di Tuscania , Annali di Geofisica, 25 , 367-390. Grünthal G. (ed.), Musson R.M.W., Schwarz J., Stucchi M. (assoc. eds.); 1998: European Macroseismic Scale 1998 (EMS-98) . Cahiers du Centre Européen de Géodynamique et de Séismologie 15, Centre Européen de Géodynamique et de Séismologie, Luxembourg, 99 pp.

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