GNGTS 2018 - 37° Convegno Nazionale

130 GNGTS 2018 S essione 1.1 una serie di piccoli incrementi suggerendo la presenza di possibili sequenze con un numero molto esiguo di eventi clusterizzati. Per l’individuazione anche delle sequenze più piccole è stato applicato il metodo di Reasenberg (1985) tramite il software ZMAP (Wiemer, 2001), scegliendo per i parametri degli opportuni valori iniziali e facendoli variare in determinati range di valori (Tab. 2). Tab. 2 - Valore iniziale e range di variazione dei parametri utilizzati nell’applicare l’algoritmo di Reasenberg sul catalogo dei terremoti rilocalizzato. τ min e τ max indicano rispettivamente il tempo minimo e massimo di attesa nell’osservare un successivo evento con una certa probabilità P, X meff è la magnitudo di completezza, R fact la lunghezza di scala per individuare la zona in cui si considera un evento appartenente al cluster, ERH e ERZ gli errori orizzontale e verticale delle coordinate ipocentrali. valore τ min (gg) τ max (gg) P x meff R fact (km) ERH (km) ERZ (km) iniziale 1 20 0.95 1.4 5 1.0 2.0 minimo 1 10 0.90 1.4 5 1.0 2.5 massimo 1 20 0.99 1.5 30 2.0 5.0 L’analisi della declusterizzazione ha messo in evidenza dai 17 ai 21 cluster tra sequenze principali, sotto sequenze e coppie di eventi che avvengono a poche ore di distanza e con ipocentri molto vicini, individuando dai 181 ai 206 eventi clusterizzati. In Figura 2 vengono mostrate le sequenze con un numero di eventi superiore a 5, ottenute tramite ZMAP avendo scelto i seguenti valori per i parametri: τ min = 1 , τ max = 20 , P = 0.95, X meff = 1.4, R fact = 30, ERH = 1.5 e ERZ = 2.0. Per le due sequenze 2005 e 2006 si è esaminato l’andamento della sismicità, della profondità e della magnitudo al variare del tempo. La curva cumulativa della sequenza del 2005 (Fig. 3a) mostra tre incrementi di sismicità ognuno dei quali ha un andamento simile ad uno sciame con l’evento di magnitudo più elevata nella fase intermedia. La prima sotto sequenza inizialmente è marcata da due eventi con magnitudo bassa (< 2) a profondità di circa 18 km e successivamente da due eventi di magnitudo 2.9 e 3.1 con profondità di circa 9 km. Tra la prima e l’ultima sotto sequenza si può notare una diminuzione della profondità massima di circa 10 km, mentre gli eventi di magnitudo più alta avvengono sempre a profondità di 8-9 km. Anche per la sequenza del 2006 si evidenziano tre sotto sequenze (Fig. 3b) e profondità superficiali (circa 10 km) per gli eventi di magnitudo più alta (M L = 2.8 e 3.7). Il range di profondità delle tre sotto sequenze varia raggiungendo la massima estensione nella seconda sotto sequenza. Il valore del b della Gutenberg-Richter non si è potuto stimare per le due principali sequenze (2005 e 2006), essendo il numero di eventi con magnitudo maggiore o uguale alla magnitudo di completezza dell’area (M L = 1.4) troppo piccolo per ottenere un risultato affidabile. Per questo motivo si sono calcolati i valori di b per le aree α e β in cui sono avvenute le due principali sequenze (Fig. 2), aggiungendo nella stima anche le altre sequenze che ricadono in ogni singolo rettangolo sotto l’ipotesi che il meccanismo che le abbia generate sia lo stesso. I valori di b ottenuti sono 0.87 (± 0.09) e 0. 77 (± 0.08) rispettivamente per l’area α (73 eventi con M L ≥ 1.4) e per l’area β (66 eventi con M L ≥ 1.4), calcolati secondo il metodo statistico di Bender (1983), che tiene conto sia delle fluttuazioni che possono esserci in ogni classe rispetto alla magnitudo o al numero di eventi, nonché della considerazione che la Gutenberg-Richter in realtà è limitata superiormente dalla massima magnitudo storica avvenuta nell’area in esame (M max storica = 6.0). Tali valori sono significativamente diversi rispetto al valore di b calcolato per il catalogo declusterizzato, con una stima di 1.21 (± 0.12), risultato molto simile a quello di 1.24 (± 0.12), già calcolato da Megna et al. (2000) considerando la sismicità da gennaio 1987 a maggio 1999. Note conclusive e futuri sviluppi . L’analisi effettuata evidenzia tre brevi sequenze sismiche occorse nella zona di Macerata Feltria (PU), nel settembre-ottobre 2005, e di Casteldelci (RN)

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