GNGTS 2018 - 37° Convegno Nazionale

GNGTS 2018 S essione 1.2 215 Fig. 1 - Superfici ottenute interpolando i dati dello spostamento osservato nelle varie stazioni di misura in diversi momenti: in a, 2008 July, il quadro della fase principale del transiente; 2008, June: inizio della seconda fase. b) estinzione del transiente (2010, October). responsabile della sismicità dell’area. È da notare che il bacino di Bovec, secondo Kastelic et al. (2008) agirebbe come una barriera all’ulteriore prosecuzione verso NO della faglia di Ravne. Rossi et al. (2016) ipotizzano all’origine della diffusione di fluidi un meccanismo a valvola da parte della faglia di Ravne (Sibson, 1992). Secondo il modello di Sibson, faglie che mettono a contatto zone con caratteristiche di pressione di poro molto diverse, possono comportarsi come valvole attivate dalla pressione stessa dei fluidi, e permettere la loro diffusione. A supporto della loro tesi, Rossi et al. (2016; 2017) portano i valori della diffusività idraulica, ottenuta dall’inversione dei tempi di arrivo del segnale transiente nelle diverse stazioni cGNSS. Tali valori sono consistenti con le litologie principali presenti nell’area. Questo lavoro nasce dall’intento di validare ulteriormente l’ipotesi proposta da Rossi et al . (2016; 2017). Metodi e risultati. Dettagliate analisi sulla possibile influenza sui segnali cGNSS di fenomeni idrologici legati a variazioni stagionali ed a fenomeni piovosi, hanno permesso di caratterizzare meglio il segnale transiente. Il moto delle componenti orizzontali e verticale nei diversi siti è in accordo a quello generato da una variazione di massa nel volume di origine del transiente (Wahr et al. , 2013), distribuitasi poi su un’area ellittica con un asse maggiore orientato NO-SE, coincidente quindi con l’orientamento della faglia di Ravne. Le informazioni sulla diffusività idraulica (D h ) sono ancora relativamente scarse, soprattutto per formazioni carbonatiche, per le quali, al contrario, si trovano informazioni sulla permeabilità (k). Si sono quindi calcolati i valori di permeabilità attraverso la relazione, dove φ è la porosità, η f è la viscosità dinamica del fluido, mentre β f è la compressibilità del fluido, e β r è la compressibilità della roccia. (Talwani et al. , 1999). Il calcolo è stato fatto per le quattro formazioni più rappresentative della zona (Flysch Paleozoico - Hochwipfel; Dolomia Principale del Triassico; Calcari Grigi del Giurassico, e Flysch Cenozoico). I valori ottenuti sono in accordo con i valori di permeabilità misurati in litotipi simili, e riportati in letteratura. I forti contrasti di permeabilità delle rocce coinvolte nel complesso sistema di sovrascorrimenti e di faglie trascorrenti dell’area possono quindi portare a locali sovrappressioni, quali quelli ipotizzate per il meccanismo a valvola (Figura 2 c). Per avere lo stato di pressione nel volume di origine del transiente, e verificare l’ipotesi del meccanismo a valvola, si è calcolato il rapporto tra lo sforzo effettivo all’origine del transiente (Rossi et al. 2017) ed il carico litostatico. Per il calcolo di quest’ultimo sono stati considerati diversi profili verticali costruiti utilizzando i dati di Faccenda et al. (2007) e Bressan et al. (2012). Dal calcolo del rapporto si ricava uno stato di forte sovrappressione, con la pressione di poro pari a 0.9 volte la pressione litostatica nella fase che ha preceduto il terremoto del 2004 (Rossi et al. , 2018).

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