GNGTS 2018 - 37° Convegno Nazionale

GNGTS 2018 S essione 1.2 221 col suo moderno margine orientale al Sud America, e con la Nuova Guinea sovrapposta alla regione Californiana. Questo costituisce un soddisfare due importanti condizioni al contorno, che nel caso di falsità della teoria della espansione terrestre sarebbe solo una improbabile doppia coincidenza nel rispetto anche dei dati paleomagnetici. Non significa per che si siano ancora comprese le ragioni e i processi che hanno mantenuto impresse queste conformità nelle profondità terrestri per 200 milioni di anni. c) L’Asia è il continente che più degli altri ha subìto la inserzione di una grande mole di cosiddetti terreni juvenili. Senza che questo suo aspetto peculiare sia spiegato nella schema dalla tettonica delle zolle. Le ricostruzioni qui effettuate fanno vedere come questo, nella expanding Earth , costituisca invece una necessità. Infatti l’Asia nelle ricostruzioni ai raggi minori deve necessariamente avere una superficie di estensione minore, che nel corso del Mesozoico e oltre fino al Recente si è notevolmente ingrandita con l’inserzione di numerose fasce juvenili. Anche in questo caso lo schema della espansione terrestre ha un valore predittivo. d) Lo scudo paleozoico siberiano deve anch’esso aver effettuato rototraslazioni che da una posizione nel Triassico più prossima all’Europa e al suo scudo, lo hanno spostato fino alla sua attuale posizione. Questo ha un legame con il precedente punto c) ed è nuovamente a favore del valore predittivo della espansione terrestre. e) La Groenlandia è stata traslata dalla sua consueta posizione nel Pangea raffigurato nella prima ricostruzione al raggio attuale di 6370 Km, in una posizione più accostata – con il suo vertice meridionale – all’Africa. Questo è stato eseguito per due ragioni: la prima è stata il proposito di portare il paleopolo della Groenlandia più vicino al gruppo dei paleopoli degli altri continenti, dai quali si discostava troppo se il frammento fosse stato mantenuto nella posizione classica. È ovvio che questo proposito potrebbe essere abbandonato nel caso di nuovi poli che si aggiungessero all’unico affidabile disponibile per il Triassico nel catalogo usato, e se questi nuovi poli fossero più vicini del vecchio al gruppo principale. La seconda ragione è stata che così facendo l’Europa e la sua propaggine della penisola Iberica cadono sempre, nelle ricostruzioni, sovrapposte a zone orogenetiche e non di “scudo” del continente Africano. Infine il movimento trascorrente sinistro tra Africa ed Europa necessario a render conto delle aperture dei fondali del Giurassico potrebbero giustificare la rotazione della penisola Iberica, non spiegabile nella teoria delle placche. f) Anche Europa, Nord America, Australia e Antartide devono in varia misura essersi accresciute dal Triassico al Recente. g) L’ India è sta tracciata sia nella posizione che ci si attenderebbe nel Pangea della plate tectonics , con il suo polo medio ipotizzato come essere il Nord, sia con il suo antipolo (Sud) rivolto a Nord. Nelle ricostruzioni ai raggi più piccoli si vede che questa ultima posizione, con la costa orientale indiana rivolta all’interno dell’Asia, diventa necessaria, e costituisce revisione della posizione assegnata all’India in un precedente lavoro (Scalera, 2001). Questa costa indiana doveva affacciarsi su quello che costituiva un antico Mediterraneo le cui vestigia sono oggi il Mar Nero, il Caspio, l’Aral. Per concludere, bisogna sottolineare quello che sembra ricomparire come un leitmotiv in questo lavoro: l’importanza accanto alla espansione dei fondali oceanici della ricorrente necessità che i continenti si siano anche essi espansi in superficie lungo fasce oggi più difficilmente individuabili rispetto alla più facilmente riconoscibile evidenza delle dorsali oceaniche ed anomalie magnetiche dei fondali parallele e simmetriche. Sia la tettonica delle placche che la expanding Earth hanno usato (tranne eccezioni più uniche che rare in cui si correggeva lievemente per il rift africano) i continenti con i loro profili attuali nelle ricostruzioni del Pangea, mentre questo sembra doversi escludere con certezza in queste ricostruzioni assistite dai paleopoli. I continenti dovrebbero essere fortemente deformati passando da un periodo geologico al successivo.

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