GNGTS 2018 - 37° Convegno Nazionale

GNGTS 2018 S essione 1.3 239 VESUVIO, ISCHIA E CAMPI FLEGREI: MONITORAGGIO E STATO DEI VULCANI F. Bianco Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione di Napoli, Osservatorio Vesuviano, Italy Il Sistema di Monitoraggio. Il distretto vulcanico napoletano è tra le aree del pianeta a maggior rischio, principalmente a causa delle caratteristiche del contesto, estremamente urbanizzato, in cui esso è collocato. Sui tre vulcani sono installate reti di monitoraggio, per lo più multiparametriche, che trasmettono una gran mole di dati verso il Centro di Monitoraggio dell’Osservatorio Vesuviano – INGV. Il monitoraggio sismologico del Vesuvio e dei Campi Flegrei viene svolto mediante l’uso congiunto di Reti Permanenti eMobili. Tali reti consentono di individuare e classificare transienti sismici (legati a terremoti o altri fenomeni naturali ed artificiali). Al Vesuvio sono installate attualmente 27 stazioni sismiche, alcune delle quali equipaggiate contemporaneamente con velocimetro ed accelerometro. Ai Campi Flegrei le stazioni sismiche sono 43, anche in questo caso alcuni acquisitori sono equipaggiati contemporaneamente con velocimetro e accelerometro. A Ischia la rete sismica consta di 8 stazioni, diverse delle quali equipaggiate sia con velocimetro che con accelerometro. Il monitoraggio delle deformazioni del suolo avviene attraverso Reti permanenti di GPS, tiltmetri e mareometri. Al Vesuvio sono installati 10 GPS, 7 tiltmetri e 3 mareometri. Ai Campi Flegrei i GPS sono 25, i tiltmetri sono 10 e i mareometri sono 4. Infine ad Ischia sono installati 6 GPS, 3 tiltmetri. Al Vesuvio ed ai Campi Flegrei, inoltre, sono installati apparati permanenti di telecamere termiche all’infrarosso, stazioni geochimiche di rilevamento delle temperature e del flusso di CO2 dal suolo e una rete di dilatometri (quest’ultima, fino a poco fa, di proprietà di altro Ente, ma recentemente acquisita dal nostro istituto e perciò in fase di riqualificazione tecnica). A questo variegato apparato di reti permanenti si affiancano, con cadenze temporali prefissate: misure periodiche sulle caratteristiche chimico-fisiche dei fluidi fumarolici, le campagne gravimetriche, le campagne di livellazione di precisione e le campagne con gli apparati mobile di rilevazione di temperature all’infrarosso. Gli apparati strumentali installati ai Campi Flegrei e al Vesuvio sono riportati nelle Figure 1 e 2 . In Figura 3 è riportata l’attuale rete sismica di Ischia, potenziata a seguito del terremoto del 21 agosto 2018 (Md=4). Le osservazioni. Di seguito vengono esposte le principali osservazioni per i Campi Flegrei. Nel corso del 2018 sono stati registrati 345 terremoti di bassa magnitudo (M dmax = 2.5, fino al 24 ottobre). La maggior parte degli eventi localizzati ricade nell’area compresa tra Pozzuoli, via Napoli e Solfatara-Pisciarelli a profondità inferiori a 3.0 km. Nell’area flegrea, nel suo complesso, non si evidenziano particolari variazioni nell’ampiezza del rumore sismico né si sono rilevati eventi LP e tremore sismico. Nel periodo gennaio-ottobre 2018, seppur in presenza di oscillazioni nelle serie temporali, è stato riscontrato nell’area un sollevamento con valori massimi di circa 0.7cm/mese. Il sollevamento registrato alla stazione GPS di RITE è di circa 29 cm a partire da gennaio 2014, di cui circa 10 cm da gennaio 2017. Tale andamento è visibile anche nel campo tiltmetrico che per le peculiari caratteristiche di sensibilità della strumentazione evidenzia, inoltre, inclinazioni a livello locale non sempre correlabili con gli altri dati deformativi monitorati. L’evoluzione delle deformazioni del suolo è anche confermata dalle misure dilatometriche e dalle analisi di telerilevamento satellitare. Le misure gravimetriche evidenziano che l’intera area flegrea non è stata interessata da variazioni di gravità statisticamente significative. Le attività di sorveglianza geochimica hanno evidenziato significative variazioni in particolare nelle aree di Solfatara e Pisciarelli. Tali variazioni, osservate già a partire dai

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