GNGTS 2018 - 37° Convegno Nazionale

GNGTS 2018 S essione 1.3 269 catalogati tutti i terremoti registrati sull’isola. Dagli anni ’90 a luglio 2017 la sismicità registrata sull’isola è stata molto bassa sia come numero di eventi che come magnitudo: 48 terremoti con magnitudo minore di 2.3 tutti localizzati nella porzione nord dell’isola ad una profondità massima di 2-3 km. Nella stessa area, coincidente con la zona epicentrale del terremoto del 1883, è avvenuto anche il terremoto del 21 agosto 2017 al quale è seguita una sequenza molto rada di aftershoks (36 eventi nell’anno successivo con Md<=2.5). La sensibilità della rete sismica è migliorata negli anni fino al giorno d’oggi in cui la rete conta nove stazioni sismiche (otto sull’isola di Ischia e una sull’isola di Procida) (vedi Fig. 1). In particolare dal 2011 a giugno 2018 la rete era costituita di 4 stazioni (Capello et al. , 2011) e la soglia di detezione sull’isola era intorno a M=0.5 per terremoti con profondità ipocentrale inferiore a 500 m in gran parte dell’isola. Questa soglia aumentava nel sud dell’isola e diminuiva in prossimità delle stazioni sismiche (vedi Orazi et al. nella stessa sessione). La soglia di detezione stimata teoricamente col metodo descritto in Tramelli et al. (2013) e applicata alla rete sismica di Ischia costituita da 4 siti stazione è stata confrontata con la soglia di completezza stimata attraverso la Gutemberg-Riechter. Essendo scarso il numero di terremoti sul quale stimare la Gutemberg-Riechter ed essendo variata la geometria della rete sismica negli anni si è deciso di utilizzare il metodo di Ogata and Katsura (1993) per fittare la cumulativa degli eventi presenti nel catalogo. Con questo metodo è stato ottenuto un valore b di 0.75±0.13 e una magnitudo di completezza Mc=1.3±0.15. Tenendo in considerazione il miglioramento della rete avvenuto tra il 1999 e il 2011 i due valori risultano compatibili. Le localizzazioni dei terremoti registrati dal 1999 fino a prima dell’evento del 21 agosto 2017 sono riportate in rosso in fig. 2. I terremoti successivi sono riportati in blu. Le localizzazioni sono state effettuate utilizzando un approccio probabilistico (NonLinLoc, Lomax et al. , 2000) in un modello di velocità 3D (D’Auria et al. , 2008). Come si vede in Fig. 2 la sismicità è concentrata nella porzione nord dell’isola, la stessa zona in cui è avvenuto anche il terremoto del 1883. Inoltre, i terremoti sono superficiali, con una profondità massima di 2-3 km, questo conferma il passaggio duttile-fragile è molto superficiale, ~2 km, evidenziato da Castaldo et al. (2017) invertendo i dati di temperatura superficiale. Il 21 agosto 2017 il terremoto Md=4.0 ed i suoi aftershoks sono avvenuti in un’area di circa 8 km 2 e con una profondità massima di 2.5 km, nella stessa zona interessata dalla sismicità storica dell’isola. I velocimetri presenti sull’isola hanno saturato, mentre l’accelerometro Fig. 2 - Pannello superiore: localizzazione degli eventi dal 1999 a luglio 2017 (in rosso) e dal 21 agosto 2017 ad agosto 2018 (in blue) in mappa e in una sezione nord-sud. Pannello inferiore: ellissoide di confidenza delle localizzazioni riportate nel pannello superiore.

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